JESI - Caccia alla banda di ladri che nella notte tra sabato e domenica ha tentato di mettere a segno un furto alla ditta Alumaxx di via Cassolo, al confine tra la zona...
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Il mezzo, da un controllo in banca dati effettuato dalle forze dell’ordine sulla base della segnalazione, risulta essere stato rubato a Urbania proprio sabato. A bordo del Q5 i banditi si sono allontanati verso la superstrada, facendo perdere le proprie tracce. Le indagini, coordinate dal Commissariato, sono in corso. Secondo le prime risultanze investigative, sembra che l’obiettivo dei banditi fossero due camion parcheggiati nel retro dello stabilimento. Mezzi che con ogni probabilità sarebbero serviti a mettere a segno un altro furto più consistente. Nel mirino dei banditi, due obiettivi sensibili posti nelle vicinanze: il bancomat della colonnina del distributore self service di benzina o l’istituto vendite giudiziarie delle Marche. Il loro piano è andato a vuoto. Mentre due dei banditi erano riusciti a penetrare nello stabilimento forzando una porta posteriore con un arnese in ferro, gli altri due erano rimasti nel piazzale ad armeggiare sui mezzi per cercare di metterli in moto e portarli via.
I due dentro, forse erano a caccia di denaro o del dispositivo di apertura del cancello principale da cui far uscire i mezzi pesanti. Ma si sono trovati di fronte la guardia giurata della Mondialpol in servizio di presidio fisso all’interno dell’azienda.
Il vigilante, 30enne della provincia di Ancona, è stato picchiato, preso a bastonate e raggiunto da una coltellata che lo ha ferito solo di striscio per fortuna all’avambraccio sinistro. Lo ha protetto il pesante giubbotto della divisa, che ora è stato sequestrato dalla Polizia per gli accertamenti del caso. Ferito e sanguinante, il giovane vigilantes ha visto allontanarsi i banditi a bordo del Q5, posteggiato nella parte retrostante lo stabilimento Alumaxx, dove insiste un’altra fabbrica dismessa. Un punto lontano quindi dalla visuale di chi transita sulla strada principale. Ora è caccia alla banda e a quella macchina, di cui i banditi potrebbero già essersi liberati per cercare un mezzo pulito su cui allontanarsi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico