Sospettato di furto, va in caserma a Jesi. Non si trattiene: esce e ruba il pc da un’auto in sosta

Sospettato di furto, va in caserma. Esce e ruba il pc da un’auto in sosta
JESI  - Portato in caserma per il verbale relativo all’esito di una perquisizione domiciliare a suo carico, un giovane ucraino 30enne che fino a quel momento sembrava...

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JESI  - Portato in caserma per il verbale relativo all’esito di una perquisizione domiciliare a suo carico, un giovane ucraino 30enne che fino a quel momento sembrava essersela scampata pur essendo finito al centro di un’inchiesta per furto, non ha resistito. E ha rubato su un’auto in sosta. Bizzarra vicenda quella di domenica mattina in pieno centro, culminata con un arresto in flagranza. 

 


Il blitz


Girato l’angolo dopo essere uscito dal Comando, a 100 metri circa dalla caserma dei Carabinieri di Corso Matteotti, il 30enne ucraino ha notato quell’auto parcheggiata col finestrino lasciato leggermente abbassato per il gran caldo. Sul sedile anteriore, uno zainetto adagiato. Ed eccolo, l’istinto ha prevalso in modo irrefrenabile e il giovane - già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati allo spaccio di stupefacenti e a reati contro il patrimonio - ha forzato lo sportello dell’auto e sottratto lo zainetto, che conteneva un computer portatile oltre a effetti personali. Ma non poteva farla franca due volte nello stesso giorno, sarebbe stato davvero troppo. 


Mentre la sua indole di topo d’auto sembrava aver prevalso, ecco che alle sue spalle da via Mura Occidentali spunta appena in tempo l’Aliquota Radiomobile, in servizio di controllo del territorio. Il povero “topo” ucraino è stato subito notato dai Carabinieri: non tanto perché era uscito dalla caserma pochi minuti prima, ma perché teneva in spalla uno zainetto che prima non aveva, per giunta rosa a fiorellini.

I militari, con abile colpo d’occhio e ottimo intuito, hanno subito capito che aveva combinato un illecito. Lo hanno dunque sottoposto a controllo e hanno ricostruito la dinamica del furto appena consumato, risalendo facilmente alla proprietaria della vettura e dello zaino sottratto. Colto praticamente sul fatto, il ladro è stato arrestato in flagranza di reato per furto aggravato. Lo zaino con il notebook è stato restituito alla legittima proprietaria. Il 30enne è dunque tornato in caserma con le manette ai polsi e posto agli arresti domiciliari. 


La direttissima


In tarda mattinata, ieri, è stato accompagnato al Tribunale di Ancona per essere processato con rito direttissimo. Il ragazzo, disoccupato, è comparso davanti al giudice Paola Moscaroli e il pm Valentina Pupo. Difeso dall’avvocato di fiducia Paolo Mengoni, ha fatto mea culpa: «Ho problemi di tossicodipendenza e mi sono lasciato tentare…».

Essendo inutile negare l’evidenza di un comportamento che peraltro ha messo in pratica altre volte per racimolare il denaro necessario per l’acquisto dello stupefacente (era stato arrestato anche il 7 giugno scorso per un reato analogo), il giovane ha ammesso le sue responsabilità. Il giudice ha convalidato l’arresto e accolto la richiesta del pubblico ministero della misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Pertanto il 30enne è tornato in libertà, il processo sarà celebrato il 21 settembre. 

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Corriere Adriatico