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JESI - Erano accusati di aver incassato indebitamente dall’Inps, per un anno e mezzo, la pensione del loro caro defunto, omettendo di dichiararne la morte, per poi trasferirsi nel paradiso fiscale di Panama: un danno allo Stato italiano quantificato in 74mila euro. In tutto questo tempo avevano fatto perdere le proprie tracce, tant’è che il processo a loro carico non è mai cominciato. Né mai comincerà.
Le ricerche
Ieri, infatti, il gup Francesca De Palma ha emesso la sentenza di non luogo a procedere per la morte dei due imputati, un’84enne originaria di Morrovalle e il figlio 62enne.
Il conto
I soldi finivano su un conto aperto alle Poste di Jesi e intestato alla vedova: in un anno e mezzo avrebbero racimolato il denaro sufficiente per trasferirsi a Panama. Quando sono scattati i controlli, madre e figlio avevano già fatto perdere le proprie tracce. Solo di recente si è appreso del loro decesso, avvenuto proprio nel Paese centroamericano. L’accusa, per entrambi, era di truffa aggravata ai danni dello Stato, anche se la difesa avrebbe puntato a sostenere la tesi per cui non ci sarebbe stato nessun danno erariale: se la donna avesse dichiarato la morte del marito, avrebbe incassato comunque la pensione di reversibilità.
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