Massimo Bini morto in bici: la verità dall’autopsia. Ma bisognerà attendere fino a lunedì

Massimo Bini morto in bici: la verità dall’autopsia. Ma bisognerà attendere fino a lunedì
JESI  - Servirà un’autopsia per chiarire le cause della morte di Massimo Bini, il 44enne trovato cadavere dentro un canale di scolo in via San Marcello domenica...

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JESI  - Servirà un’autopsia per chiarire le cause della morte di Massimo Bini, il 44enne trovato cadavere dentro un canale di scolo in via San Marcello domenica pomeriggio. Il Pm aveva disposto un’ispezione cadaverica esterna e gli esami tossicologici per far luce sulle cause del decesso e quindi sciogliere ogni dubbio sulla dinamica dell’incidente mortale, salvo poi ordinare di approfondire con un esame autoptico che avrebbe dovuto svolgersi ieri mattina.

 

Ma l’accertamento anatomopatologico è stato rinviato a lunedì, al termine del quale verrà concesso il nullaosta per la restituzione della salma alla famiglia e per i funerali. Intanto, prosegue anche il lavoro di indagine della Polizia locale per capire se si sia trattato di un incidente stradale con omissione di soccorso (anche se al momento non vi sarebbero evidenze di un contatto tra la bici elettrica su cui viaggiava la vittima e un altro veicolo) oppure di un malore fatale. In queste ore, tanta commozione e dolore per la scomparsa di Massimo, conosciuto in tutto il quartiere San Giuseppe e Santa Lucia come un “gigante buono”: affettuoso e gioviale, Massimo aveva tantissimi amici con i quali si ritrovava spesso nei circoli della zona.

Proprio con gli amici del bar “Al Tasso alcolico” aveva partecipato, la maledetta domenica della tragedia, alla Caminada de San Giuseppe, festeggiando il secondo posto per gruppo più numeroso. Quel suo sorriso festoso resta impresso nel cuore di chi gli voleva bene. 

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Corriere Adriatico