Massimo, 40 anni, morto carbonizzato nel tir: malore o colpo di sonno. Chiuso lo svincolo di Jesi Est, treni su un solo binario

JESI - I segni della tragedia di via Fontedamo sono ancora lì, sull’asfalto, sul sottopasso della linea ferroviaria Ancona-Roma lesionato. Il nero del fumo e dei...

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JESI - I segni della tragedia di via Fontedamo sono ancora lì, sull’asfalto, sul sottopasso della linea ferroviaria Ancona-Roma lesionato. Il nero del fumo e dei materiali fusi è rimasto appiccicato al cemento dopo l’incidente di martedì sera, quando poco dopo le 22 un tir di una ditta di logistica della Basilicata che stava trasportando componenti meccaniche alla Cnh New Holland, ha perso il controllo andando a impattare contro i due piloni del ponte, incendiandosi.

 
L’inferno
In quell’inferno ha perso la vita l’autotrasportatore, Massimo Vido, 40 anni compiuti da appena due giorni, originario di Nichelino, nel Torinese. L’uomo è rimasto intrappolato nella cabina del camion ed è morto carbonizzato. I residenti sotto choc dicono sgomenti di aver udito un boato, l’impatto del tir contro il pilone «e le urla strazianti di aiuto». Hanno provato ad avvicinarsi due operai di una ditta vicina.

«Abbiamo chiamato i soccorsi, era una scena terribile, impossibile avvicinarsi c’era troppo fuoco. Non sapevamo cosa trasportasse il camion ma sapevamo che qualcuno stava morendo lì dentro e temevamo che il ponte potesse crollare». 


La Polizia stradale del compartimento Ancona ha eseguito i rilievi di legge. Il mezzo pesante, o almeno ciò che ne resta, è stato rimosso verso le 4 del mattino da una ditta con mezzi speciali e portato in un deposito. Il pm Valentina Bavai ha aperto un fascicolo per l’incidente mortale sul lavoro, ma non ha ritenuto necessario sequestrare il mezzo. I residenti lamentano l’assenza di luce nel tratto: «È il terzo incidente mortale, quanti altri ancora?».

Tra le ipotesi ci sono anche quelle di un malore improvviso o un colpo di sonno. Intanto i tecnici di Rfi Ferrovie Italia hanno eseguito ieri mattina delle verifiche statiche del ponte. Rallentamenti al traffico ferroviario: si circola su un solo binario e i treni devono procedere a una velocità massima di 30 km/orari. Precauzioni necessarie finché non verranno ultimati i rilievi tecnici sul pilone del ponte della ferrovia che è stato lesionato dall’impatto con il tir.

Pesanti le ripercussioni anche sul traffico stradale. Lo svincolo di Jesi Est della superstrada 76 ieri è rimasto chiuso nelle due direzioni, perché i veicoli in ingresso e in uscita devono passare nel sottopasso danneggiato.

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Corriere Adriatico