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JESI - A tre giorni dall’incidente mortale di via Fontedamo, quando un tir di una ditta di logistica della Basilicata che doveva scaricare alla New Holland ha impattato contro i piloni del ponte della ferrovia, la situazione viaria nella zona è ancora da definire. Sia per il traffico ferroviario, che per quello su gomma. In base agli accertamenti sulla staticità della struttura, eseguiti dai tecnici di Rfi Ferrovie Italia, sembra che l’impatto del tir contro i due piloni e il successivo incendio del mezzo pesante, abbiano danneggiato la struttura ma non ne abbiano compromesso la staticità.
Il traffico ferroviario, che nella fase iniziale aveva proceduto in via precauzionale solo su un binario e a velocità ridotta (massimo 30 km/h) ieri ha ripreso regolarmente.
Le verifiche di Rfi sono ancora in corso, pertanto chi transita lungo la superstrada 76 può percorrerla regolarmente ma deve utilizzare le altre uscite: per i mezzi pesanti in ingresso in città gli svincoli di Monsano o Jesi ovest, per via delle limitazioni al traffico pesante sul ponte Minonna in corrispondenza di Jesi centro.
Inevitabili pertanto le ripercussioni sul traffico, che in queste giornate sta congestionando gli altri svincoli e l’asse sud di ingresso/uscita dalla città.
Numerose anche le proteste degli automobilisti per la tardiva segnalazione della chiusura di Jesi Est e il crearsi di incolonnamenti e lunghe code. Da via Fontedamo si leva un’altra protesta, quella dei residenti: «è il terzo incidente mortale, quanti altri ancora? – dicono – questa zona è completamente buia, sebbene sia il principale punto di ingresso e uscita dalla città essendo a ridosso dello svincolo di Jesi est della superstrada, utilizzato soprattutto per i mezzi pesanti diretti verso la zona industriale. Servono dei lampioni. La zona è predisposta per l’installazione già dal 1970…perché questa necessità viene ignorata?».
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