Sesso al parco, scoperti Lo rifanno. Lui arrestato

Il Campo Boario a Jesi
JESI - Sesso nel parco, su una panchina vicino al campo di calcio sotto gli occhi dei passanti. Lo scabroso episodio dell'altro pomeriggio al Campo Boario - dove un nigeriano...

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JESI - Sesso nel parco, su una panchina vicino al campo di calcio sotto gli occhi dei passanti. Lo scabroso episodio dell'altro pomeriggio al Campo Boario - dove un nigeriano di 28 anni e una polacca di 50, entrambi ubriachi, pizzicati seminudi a fare sesso su una panchina e poi denunciati dai Carabinieri di Jesi per atti osceni in luogo pubblico - ha destato sconcerto tra i residenti e frequentatori. Tanto più che ieri verso le 14 i due focosi amanti recidivi sono tornati sul “luogo del delitto”, per terminare quanto interrotto dall'arrivo dei militari.




Ennesima chiamata al 112 e sentendo le sirene, la coppia si è barricata nel bagno pubblico. Quando sono usciti, sollecitati dai carabinieri, l’uomo ha tentato la fuga, colpendo con calci e pugni due militari. E’ stato bloccato e arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e lunedì si terrà il processo per direttissima. Il doppio show a luci rosse ha suscitato l’indignazione dei frequentatori del Campo Boario.



"E' uno scandalo - dice Carlo Pirani allenatore del settore Primi calci della società sportiva Junior Jesina-Scuola Calcio 'Roberto Mancini' - venerdì sera c'erano almeno 50 persone, in campo stavano giocando i ragazzi della terza categoria ma c'erano anche i più piccoli. E pensare che tre anni fa la Società aveva chiesto al Comune che gli spazi dietro la porta del campo da calcio dalla parte dell'ex mattatoio (dove è avvenuto il fattaccio) fossero affidati alla Junior, che si sarebbe occupata a sue spese di recintarli, riqualificarli e tenerli in ordine. La sera su quelle panchine è un ricettacolo di balordi, tossici, ubriachi e senzatetto. C’era il via libera della Circoscrizione, ma il progetto è stato bloccato da un pugno di residenti". Pirani sottolinea anche l'esigenza di un impianto di illuminazione. "Una vergogna che cose del genere accadano di fronte a bambini - dice anche Bertin Zobu, originario del Ghana ma da 10 anni in Italia - servono più controlli e un intervento del Comune".



Anche Carlo Caimmi, genitore, si lamenta. "Venerdì mio figlio si allenava, i bambini e gli allenatori dal campo hanno visto solo del trambusto ma se la Società voleva fare una piccola fascia di rispetto, perché dal Comune è rimasto tutto lettera morta? Oltretutto, poco prima dell'intervento dei carabinieri c'erano degli stranieri che prendevano a calci i giochi". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico