Jesi, scudi umani per salvare i tigli: abbattimenti rinviati, ma sei denunce

Jesi, scudi umani per salvare i tigli: abbattimenti rinviati, ma sei denunce
JESI - Solo uno, dei 4 tigli di viale Trieste giudicati a rischio più immediato, abbattuto. Rinvio invece per gli altri 3 e 6 denunce, per interruzione di pubblico...

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JESI - Solo uno, dei 4 tigli di viale Trieste giudicati a rischio più immediato, abbattuto. Rinvio invece per gli altri 3 e 6 denunce, per interruzione di pubblico servizio, a carico di alcuni degli attivisti e attiviste che, con la presenza fisica all’interno dell’area di cantiere, hanno impedito l’esecuzione dei lavori facendo da “scudi umani”.

 

È il bilancio della giornata di ieri intorno agli alberi valutati pericolanti del viale della stazione. Con la ditta incaricata per ore ferma sul posto nella vana attesa di procedere, la mediazione tentata dall’assessore all’ambiente Alessandro Tesei e da consiglieri comunali rispedita al mittente e Polizia Locale e carabinieri a lungo impegnati sotto i tigli.

I manifestanti

Fino alla identificazione dei manifestanti – una quindicina - e, per alcuni, alle denunce. Ancora nel pomeriggio, quando il primo tiglio era stato abbattuto e ditta e Polizia Locale hanno lasciato viale Trieste, e in serata, il presidio dei contrari è rimasto nell’area recintata a ridosso dei giardinetti. Qui 2 dei tigli da tagliare, un terzo è dall’altra parte del piazzale. Operazione rinviata ma si procederà. «L’intervento – fa sapere l’amministrazione in una nota - sarà completato nel pieno rispetto della sicurezza pubblica che va tutelata sempre, specialmente se, come in questo caso, vi è un documentato ufficiale che in maniera scientifica e oggettiva ne certifica il pericolo». Documento «le cui conclusioni sono state confermate dall’abbattimento del primo esemplare (lungo il viale, all’altezza del Bar Trieste, nda) il cui tronco era totalmente cavo sin dalla base. Nel malaugurato caso di caduta anche di un solo ramo, oltre alla situazione oggettiva di pericolo, si sarebbe configurata una responsabilità diretta del personale dell’Area Servizi Tecnici del Comune». A febbraio i tigli giudicati da abbattere da chi cura il verde pubblico erano 12: proteste, raccolta firme e, complice il clima elettorale, polemiche politiche da una parte e rinvio dall’altra. Col voto di giugno alle spalle, ecco gli esiti delle nuove verifiche affidate a maggio: prove strumentali e tomografia valutano con propensione al cedimento estrema 4 alberi, 2 con elevata. Attenzione, anche per gli altri 6 si consiglia l’abbattimento, nonostante propensioni a cedere moderata o bassa.
Costi e benefici


Ma il rapporto fra costi necessari a mantenerli e benefici, fa parlare gli esperti di «accanimento terapeutico». La nuova amministrazione concede, al comitato dei Garanti del Verde che si è formato, tempo per raccogliere il parere dell’esperto Daniele Zanzi da questo indicato: la relazione dell’agronomo, basata sulla visione di immagini e foto, parla di una sola pianta «irrecuperabile». A Comune e uffici non può bastare. Ieri mattina l’assessore Tesei è lì dalle 8 a «cercare, ancora una volta, un margine di confronto». Arrivano i consiglieri Agnese Santarelli (presenza che Jesiamo critica in serata con una nota), Filippo Cingolani, Francesco Coltorti. Non serve. Per un tiglio si riesce a procedere, non c’è modo per gli altri. Per ora. 

 

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Corriere Adriatico