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JESI - Sono stati momenti di concitati e di grande paura quelli vissuti ieri pomeriggio al pronto soccorso dell’ospedale “Carlo Urbani” dove di gran corsa sono dovute intervenire due pattuglie del Radiomobile dei carabinieri e altrettante della polizia locale.
Come per un copione che, purtroppo, non è nuovo, le forze dell’ordine hanno dovuto porre rimedio a una situazione di subbuglio provocata da un giovane che, a un certo punto, una volta entrato, ha dato in escandescenze provocando una situazione di allarme per il suo comportamento violento che non lasciava presagire nulla di buono.
La ricostruzione
Per motivi ancora non del tutto chiari - ma sembra che stesse cercando qualcuno che non riusciva a trovare - intorno alle 15 un 25enne straniero, d’origine africana, arrivato a piedi da via Aldo Moro (anche se con sé aveva le chiavi di un’auto) si è presentato nella sala d’attesa del pronto soccorso, quindi è riuscito ad entrare nell’ufficio del triage e ha scatenato in pochi minuti il caos tra pazienti e operatori sanitari.
Il giovane, di corporatura robusta, urlava e inveiva contro tutti. Per fortuna non ha ferito nessuno, ma dal momento che ricondurlo alla ragione, per il personale dell’ospedale, si è rivelata una missione impossibile, non è rimasto altro da fare che lanciare l’allarme al numero d’emergenza 112. Carabinieri e agenti della polizia locale hanno dovuto impegnarsi per immobilizzarlo per garantire non solo l’incolumità dei presenti ma anche quella dello stesso giovane, cercando di evitare gesti sconsiderati da parte sua. Tanto che è stato necessario, a un certo punto, ricorrere alle scariche del taser per placarlo. Una volta reso finalmente inoffensivo, il 25enne è stato sedato e affidato al personale sanitario: è stato ricoverato nel medesimo ospedale.
Sul posto, sino alla soluzione della movimentata vicenda, anche il comandante della Compagnia carabinieri di Jesi, il maggiore Elpidio Balsamo, insieme al capitano Federico Pellegrini, comandante del Nucleo operativo e radiomobile. Il 25enne verrà denunciato.
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Corriere Adriatico