Percorsi pedonali a Jesi, mancano i fondi: «Appesi ai finanziamenti regionali. Si rischia un'opera a metà»

Percorsi pedonali a Jesi, mancano i fondi: «Appesi ai finanziamenti regionali. Si rischia un'opera a metà»
JESI Quattrocento mila euro per l’adeguamento e la messa in sicurezza dei percorsi pedonali fra via Sauro e via Gramsci, fra l’uscita sulla prima dall’ascensore...

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JESI Quattrocento mila euro per l’adeguamento e la messa in sicurezza dei percorsi pedonali fra via Sauro e via Gramsci, fra l’uscita sulla prima dall’ascensore del complesso Mercantini e il tratto della seconda a valle del cavalcavia già riqualificato. 

 


La carenza

Ma al momento per il progetto ci sono solo i 120mila euro messi a disposizione dal bilancio comunale e ricavati dal più ampio stanziamento per la sistemazione delle strade in città, in attesa di conoscere la risposta alla richiesta di finanziamento regionale per i restanti 280mila euro. «Ma se i fondi della Regione non ci saranno, le risorse saranno comunque reperite e messe in campo, l’intervento è indicato come prioritario» ha risposto il sindaco Lorenzo Fiordelmondo alle perplessità in merito esposte dall’opposizione. «Si rischia di lasciare un’opera necessaria a metà, se la partecipazione al bando regionale non dovesse andare a buon fine – avverte il consigliere di Jesiamo Nicola Filonzi – eppure risorse alternative ci sarebbero state con una diverse gestione degli oneri di urbanizzazione Amazon che invece si è deciso di indirizzare, ad esempio, sul San Martino». Quanto agli oneri incassati dal Comune dall’operazione Amazon, il primo cittadino replica: «Non sono un pozzo senza fondo. E rispetto alle esigenze presenti in città, non possono adempiere a tutte le possibilità». Con il progetto in questione, spiega l’assessora ai lavori pubblici Valeria Melappioni, ci si propone di «bonificare l’intero percorso che va dall’uscita dell’ascensore del Mercantini fino a valle del cavalcavia, dove abbiamo attualmente marciapiedi e passaggi pedonali non adeguati a persone con disabilità, passeggini, persone fragili in genere. Come noto, nell’area interessata sono stati ultimati o si vanno definendo i lavori di risanamento del cavalcavia e di realizzazione della zona 30, che abbiamo portato a compimento perché legati a finanziamenti e progetti specifici: abbiamo ereditato una situazione a macchia di leopardo, che ora vogliamo mettere a sistema. Ora ci sono percorsi non riqualificati a monte e a valle del cavalcavia. Come pure, su via Sauro e sulla curva fra questa e via Gramsci, vi sono problemi, barriere architettoniche e passaggi inadeguati». Quanto alle risorse, «nulla vieta di lavorare per stralci, all’interno di un progetto che mette a sistema i pezzi di un’intera area dove pure vi è il problema storico di fognature ancora in muratura a monte e a valle del cavalcavia, da risolvere in collaborazione con VivaServizi».

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Corriere Adriatico