L'uomo del machete ​finisce a Montacuto

L'uomo del machete ​finisce a Montacuto
JESI - Omobogbe Precious, il nigeriano di 25 anni pluripregiudicato, che il primo settembre ha seminato il terrore in centro armato di machete, ha lasciato il reparto di...

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JESI - Omobogbe Precious, il nigeriano di 25 anni pluripregiudicato, che il primo settembre ha seminato il terrore in centro armato di machete, ha lasciato il reparto di Psichiatria




dell'ospedale 'Carlo Urbani' (dove si trovava in stato di arresto, piantonato da Carabinieri e Polizia Penitenziaria dal 3 settembre) ed è stato trasferito al carcere di Montacuto. Il nigeriano, che dopo due settimane di degenza, tenuto sotto sedazione per evitare che scaricasse la propria aggressività su medici e infermieri, sembra aver riacquistato l'equilibrio psichico necessario a sopportare la detenzione in cella e quindi, anche a sostenere un interrogatorio davanti al Gip nei prossimi giorni.



L'uomo - già arrestato altre quattro volte in otto mesi a Bologna, Pistoia e Fossato di Vico prima di Jesi - si era reso protagonista di un episodio gravissimo: aveva minacciato di decapitare i passanti del centro con due grossi machete rubati alla coltelleria L'Arrotino. E nel suo tragitto di follia aveva sferrato un fendente a una badante rumena, salvata dall'ombrello aperto. Due agenti del Commissariato di Jesi, aggrediti dal folle, sono stati costretti a esplodere due colpi di arma da fuoco per intimidirlo e spingerlo ad allontanarsi dal centro commerciale "Il Torrione" dove voleva entrare.



Lo hanno spinto verso i giardinetti del Torrione di Mezzogiorno e da lì, inseguito da polizia, carabinieri e municipale, l'uomo si è diretto verso la chiesa di San Pietro dove sperava di trovare rifugio. Per fortuna era chiusa. Nella colluttazione per arrestarlo, sono rimasti feriti tre Carabinieri tra cui il comandante della Compagnia capitano Mauro Epifani. I risultati dei test tossicologici hanno attestato che Omobogbe in quell'ora e mezzo di follia era sotto l'effetto di cannabinoidi, alcol e sostanze psicotrope (benzodiazepine). La degenza in Psichiatria è servita a tranquillizzarlo e placare le sue chiacchierate col demonio. Deve rispondere delle accuse di tentato omicidio, lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.



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