JESI - Per più di trent’anni ha pregato con la mano sul petto, «vivendo il rischio del lavoro come pane quotidiano, per una vita che è fuoco», come...
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Affetto da una grave disabilità psicofisica dalla nascita, Michele aveva trovato la sua dimensione nello sport (era appassionato di nuoto) e nel teatro frequentando il laboratorio di teatroeducazione “Social Opera” della Fondazione Pergolesi Spontini. Generoso, disponibile e sorridente, frequentava anche il Centro Diurno “De coccio” all’Appannaggio, dove ora la sua assenza pesa come un vuoto incolmabile tra gli amici e gli operatori. Michele si è sentito male una settimana fa. Ricoverato d’urgenza all’ospedale regionale di Torrette, è stato sottoposto a tutti gli accertamenti sanitari, che hanno mostrato un quadro clinico critico.
I medici hanno tentato quanto possibile, sottoponendolo anche a un delicato intervento chirurgico. Ma purtroppo non si è più ripreso e il suo giovane cuore ha smesso di battere mercoledì sera. La camera ardente è stata allestita presso la Casa funeraria Santarelli di via Marche, questa mattina parenti e amici potranno già porgere il loro saluto. I funerali saranno celebrati domani alle 10,30 nella chiesa di San Francesco di Paola, vicino all’Arco Clementino. Saranno presenti, in divisa, i vigili del fuoco jesini che per 30 anni hanno lavorato fianco a fianco con Mirando Pigliapoco. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico