L’omaggio commosso degli Onafifetti a Simonetta Stronati: si è spenta a 71 anni

L’omaggio commosso degli Onafifetti a Simonetta Stronati: si è spenta a 71 anni
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JESI - A febbraio quel gruppo di mattacchioni che tutti conosciamo come gli Onafifetti – alias Giovanni Filosa, Mario Sardella e Piergiorgio Memè – erano andati a casa sua a consegnarle un’onorificenza che era quasi un cavalierato della risata: il diploma di Onafifetto Benemerito. Oggi, di quel documento resta il ricordo legato a tanti eventi, spettacoli e risate insieme. Oggi gli Onafifetti salutano con commozione Simonetta Stronati, 71 anni, nata a Monsano ma residente a Montemarciano, mancata mercoledì a causa di una terribile malattia.

 

Ieri nella chiesa di San Cassiano a Montemarciano si sono svolti i funerali con tanti amici stretti al fratello Sauro, alla cognata Tiziana e alla nipote Giulia. Grandissima la commozione degli Onafifetti: «Simona Stronati ci ha lasciato, era una di “noi”, solare e spigliata! Il problema era quello di farla salire sul palco, ma poi, quando era lì, emergeva la “sciantosa” che era in lei. In tempi diversi ma con immutato feeling ed entusiasmo, ci ha accompagnato da Jesi a Foggia, così come in tanti altri palcoscenici. Perfino nella gemellata Waiblingen ci ha offerto un “cameo” delle sue capacità che andavano dalla canzone popolare al cabaret, dal ballo al teatro. Ora quello che prevale è il grande dolore e l’enorme vuoto che lascia, ma … era una di noi, e lo rimarrà sempre, e per sempre, come a lei piaceva, sarà la nostra “Signora in Rosso”!» – scrivono gli Onafifetti, “gli amici per sempre” ricordando poi quando il febbraio scorso le consegnarono il diploma di Onafifetto Benemerito nella sua casa.

«Lo meritava – dicono ancora - Simona ha apprezzato questo nostro atto d’affetto e di completa sintonia con la gratitudine perché sapeva di averlo meritato appieno. Simona ci mancherà anche per questo, per la sua risata carica di vibrazioni. Simo, adesso ogni tanto dacci una scrollata di dosso. Sennò invecchiamo… ma non troppo però. Ti sia lieve l’ironia della tua risata».

 

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Corriere Adriatico