Ex Cascamificio di Jesi verso la rinascita: affidato il recupero da 3,6 milioni

Mariotti Costruzioni, Archee e Ingevo realizzeranno 16 alloggi. Per ora fuori il laboratorio di costumi

Ex Cascamificio di Jesi verso la rinascita: affidato il recupero da 3,6 milioni
JESI Incarico da 3 milioni e 630mila euro fra lavori e progettazione esecutiva: affidato l’appalto per il recupero dell’ex Cascamificio. Ad occuparsi del principale -...

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JESI Incarico da 3 milioni e 630mila euro fra lavori e progettazione esecutiva: affidato l’appalto per il recupero dell’ex Cascamificio. Ad occuparsi del principale - e più sofferto - intervento previsto in città con fondi Pnrr sarà l’Rti costituito da Mariotti Costruzioni, Archee, Ingevo, ingegner Elisabetta Spinozzi e architetto Maria Stella Badiali, all’esito di una gara che aveva visto rimanere in corsa due soggetti.

 

 

Il bando

In risposta al bando erano pervenute 4 offerte ma 2 erano state escluse perché in possesso di certificazione per la sola esecuzione dei lavori e non anche per la progettazione. Ora, una volta effettuate le verifiche burocratiche di rito, si potrà partire coi lavori. Il Cascamificio è un ex complesso industriale, nato nell’800 per la lavorazione dei residui – appunto i “cascami” – della lavorazione della seta e ora in abbandono. Proprietaria del Cascamificio è divenuta la Fondazione Pergolesi Spontini, che in vista di una sua riqualificazione, attingendo ai fondi Pnrr, lo ha acquistato all’asta per 700mila euro. L’attuale progetto, rivisto dalla Amministrazione rispetto alle previsioni originarie varate dalla precedente giunta Bacci che aveva dato il la all’operazione, dà la precedenza alla realizzazione di 16 alloggi, oltre che a rimozione dell’amianto, sistemazione della corte e di uno spazio polivalente.

Restano invece fuori al momento i nuovi laboratori e magazzini di scene e costumi per la Fondazione che erano al centro dell’idea iniziale. Rispetto alle stime infatti vi è stata la necessità di rivedere i costi e rimodulare l’intervento così da farlo rientrare nei 3,8 milioni di fondi Pnrr che gli sono destinati, con tanto di scambio di accuse fra attuale ed ex maggioranza di governo in città.

«A seguito – ha detto il sindaco Fiordelmondo - delle prescrizioni del Ministero per i progetti Pinqua, è stato necessario dare centralità agli alloggi rispetto ai laboratori, per i quali la Fondazione insieme al Comune cercano nuovi e opportuni finanziamenti». Ci si è messa anche l’indagine giudiziaria che, negli ultimi mesi, ha visto una parte del Cascamificio posta sotto sequestro nell’ambito di una inchiesta (vicenda slegata dal progetto di recupero appena appaltato) su irregolarità nello smaltimento di rifiuti. Tanto che la gara di appalto era stata aperta prevedendo nella stessa che il Comune si sarebbe «riservato di non procedere all’aggiudicazione per il verificarsi di cause di forza maggiore dipendenti da fatti e circostanze sopravvenute, che potrebbero rendere l’intervento non funzionale agli obiettivi e finalità di interesse pubblico perseguiti».

 

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Corriere Adriatico