Tony, 33 anni, e tanta voglia di amicizia Il suo sorriso si è spento dietro a una curva

L'incidente. A destra Tony Tombolesi
JESI - Terribile scontro frontale ieri intorno alle 13,40 lungo via Ancona, all’uscita da una semicurva killer tra l'Hotel Federico II e villa Baldeschi, già...

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JESI - Terribile scontro frontale ieri intorno alle 13,40 lungo via Ancona, all’uscita da una semicurva killer tra l'Hotel Federico II e villa Baldeschi, già teatro di altri incidenti stradali. Tremendo il bilancio: un morto e un ferito. A perdere la vita è stato Tony Tombolesi, 33 anni jesino, molto conosciuto in città. Era alla guida della sua minicar, stava tornando a casa dopo aver effettuato delle commissioni al Tribunale di Ancona per conto dello studio legale Rosati, dove stava lavorando. E’ spirato poco dopo l'arrivo dei soccorritori che hanno tentato l'impossibile per strapparlo alla morte.

La tragedia si è consumata verso l'ora di pranzo. La minicar condotta da Tony procedeva in direzione Jesi, quando per cause in corso di accertamento da parte della polizia locale, si è scontrata con un Fiat Doblò condotto da un uomo di Monte San Vito (P.P. le sue iniziali), 57 anni, che procedeva verso Monsano e che nulla ha potuto per evitare lo scontro.



Un impatto violentissimo, in seguito al quale Tony Tombolesi è rimasto incastrato nelle lamiere della sua mini auto, accartocciata, smembrata, indifesa in quel drammatico schianto. Immediato l'allarme al 118 e ai vigili del fuoco. Sul posto sono intervenuti i sanitari dell’automedica e della Croce Verde di Jesi, poi data la criticità della situazione alla centrale operativa del 118 di Ancona è stato richiesto l'intervento dell’eliambulanza con lo staff dei medici rianimatori. Proprio in quel momento l’eliambulanza aveva trasportato un paziente al Pronto soccorso di Jesi, quindi l'équipe dei medici a bordo di Icaro ha raggiunto via Ancona facendosi accompagnare da un’ambulanza della Croce Verde di Cupramontana.
I sanitari hanno tentato per oltre trenta minuti di rianimare il cuore del povero Tony, dopo averlo estratto e liberato ancora vivo dalle lamiere. Ma ogni tentativo si è rivelato purtroppo inutile, era troppo tardi.
Dopo mezz'ora di massaggio cardiaco e di preghiere, i sanitari si sono dovuti arrendere. Tony Tombolesi non ce l'ha fatta. Il corpo è stato coperto da un lenzuolo bianco, in attesa dell'autorizzazione del magistrato alla rimozione. Choc e grande commozione anche sul viso dei medici, arresi, allontanatisi a capo chino dal luogo della tragedia. Sconfitti, pur avendo tentato di tutto per trattenere quel giovane alla vita.
Lievemente contuso invece l'uomo al volante del Doblò, che ha raccontato agli agenti della polizia locale la dinamica del tragico frontale. E' stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani di Jesi per essere sottoposto a tutti gli accertamenti sanitari del caso, ma le sue condizioni non sono gravi. Nel violentissimo impatto il suo mezzo è finito nel fossato adiacente alla carreggiata. Via Ancona è rimasta paralizzata per diverse ore, chiusa poco dopo lo svincolo per via Dell’Industria e dall'altra parte, all'altezza della rotatoria di Fontedamo, con inevitabili disagi al traffico, tanto che contemporaneamente all’incidente mortale, negli incolonnamenti si sono registrati altri due sinistri - tamponamenti per fortuna lievi - in via don Minzoni e in via Fontedamo.
Sul luogo teatro della tragedia insieme agli agenti della polizia locale per i rilievi e per la chiusura del tratto, è intervenuta anche la comandante Liliana Rovaldi. A lei è spettato l'amaro compito di comunicare la terribile notizia alla sorella della vittima, Ester, che nel frattempo aveva raggiunto via Ancona. La mamma Elvia Mezzanotte e il fratello Andrea sono stati raggiunti dagli agenti a casa. Sono stati attimi di comprensibile choc e disperazione. Uno strazio per i familiari colpiti dal dramma della morte di Tony.

La salma è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale di Jesi dove nelle prossime ore sarà sottoposta agli accertamenti necroscopici per capire se Tony Tombolesi sia stato colto da malore o se alla base del sinistro vi sia una tragica fatalità. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico