JESI - Un uomo dà in escandescenze in pieno centro, è coperto di sangue, urla e sbraita tra la folla. Torna la paura nel cuore della città alle 14,15 di un...
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È arrivato in Italia come richiedente asilo nel 2015 ed è stato preso in carico dal Gus, Gruppo Umana Solidarietà, che lo ha inserito nel programma Sprar, garantendogli un tetto e un’accoglienza dignitosa. Alloggiava in una delle strutture del Gus in via Cavour, insieme ad altri giovani stranieri. Ma ieri quell’equilibrio si è rotto. Sembra che in mattinata, verso le 10, gli sia stata notificata la fuoriuscita dal programma di accoglienza. La Prefettura, dopo aver analizzato la sua posizione, non gli avrebbe riconosciuto lo status di rifugiato. Pertanto doveva lasciare la struttura. Ma il ragazzo s’è rifiutato e ha urlato contro gli addetti tanto che qualcuno, preoccupato, ha ritenuto di allertare la Polizia.
Le volanti sono intervenute e lo hanno portato in Commissariato per l’identificazione e la perquisizione, risultata positiva. Nella tasca, il 26enne nascondeva 8 grammi di hashish, pertanto nei suoi confronti è scattata la segnalazione alla Prefettura come assuntore. Riaccompagnato alla struttura di via Cavour, sembrava essersi calmato. Poi, verso le 14 è tornato a sbraitare, adirato. In preda alla rabbia per una decisione a suo dire ingiusta, l’uomo ha dato in escandescenze tentando atti di autolesionismo. Ha sferrato un violento pugno contro una porta-finestra ferendosi al braccio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico