Sparisce la fede dalla mano del morto I familiari: «Ora vogliamo giustizia»

Sparisce la fede dalla mano del morto I familiari: «Ora vogliamo giustizia»
JESI - Un furto ignobile consumato all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, nel reparto di Medicina B. Ignoti hanno approfittato di un decesso in reparto per sottrarre la fede al...

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JESI - Un furto ignobile consumato all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, nel reparto di Medicina B. Ignoti hanno approfittato di un decesso in reparto per sottrarre la fede al dito dell’estinto, mentre i familiari piangevano il congiunto. Non è il primo caso, ma se qualcuno distrutto dal dolore non ha poi trovato la forza di denunciare, i familiari di Piero Corsetti - 79 anni, fiero ex bersagliere di Monsano – invece sì. 

 
E hanno sporto denuncia contro ignoti ai Carabinieri. Corsetti si è spento nella sua stanza di degenza al reparto di Medicina B dell’ospedale jesino il 2 gennaio alle 12,20. Secondo quanto riferito dai familiari, presenti al momento del decesso, due addette del servizio necroscopico dell’ospedale li avrebbero fatti uscire dalla stanza per spostare il congiunto dal letto alla bara di metallo con cui effettuare il trasferimento all’obitorio. Poi alla casa del commiato di Santarelli, dove il feretro è arrivato chiuso. E il caro estinto non aveva nulla alle mani. 
Grande imbarazzo e comprensibile rabbia da parte dei parenti, che quella fede d’oro al dito erano abituati a vedergliela da 50 anni. «Oltretutto – aggiungono i parenti indignati – noi eravamo lì, Piero aveva le mani e le dita gonfie, era impossibile che la fede potesse scivolare. Un’ipotesi avanzata dalla dottoressa del reparto, che informata del grave fatto, oltre a scusarsi, ha detto che avrebbe mandato un’infermiera a controllare sul pavimento. Ma la fede non è stata trovata. Vogliamo giustizia e che i responsabili di questo gesto vergognoso vengano puniti. Non è tanto il valore commerciale, quanto il valore affettivo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico