«Tutto l’inverno senza riscaldamenti». A lezione con i piumini, studenti in sciopero a Jesi

«Tutto l’inverno senza riscaldamenti». A lezione con i piumini, studenti in sciopero a Jesi
JESI - Dieci classi dell’IIS Galilei di Jesi al freddo. Tanto che, con i rigori dell’inverno sempre più evidenti e l’allerta meteo di questi ultimi...

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JESI - Dieci classi dell’IIS Galilei di Jesi al freddo. Tanto che, con i rigori dell’inverno sempre più evidenti e l’allerta meteo di questi ultimi giorni per rischio nevicate, la situazione in classe è precipitata. E gli studenti, che ormai dall’inizio dell’inverno fanno lezione col giubbotto (non solo loro, anche qualche insegnante) stavolta sono stufi e hanno deciso di farsi sentire. Indetto per questa mattina uno sciopero degli studenti che non entreranno a scuola, tanto freddo per freddo, fa lo stesso restare fuori. Una manifestazione per dire basta a una condizione che perdura da tempo e che coinvolgerà almeno mezzo istituto, circa 200 studenti delle classi del triennio biotech, indirizzo biotecnologie ambientali e sanitarie/della nutrizione.

 

Le voci dei ragazzi


«Oggi 10 classi dell’Istituto superiore Galileo Galilei di Jesi, sito in viale del Lavoro sciopereranno perché è dall’inizio dell’inverno che sono al freddo, con i riscaldamenti pressoché inesistenti - fa sapere il rappresentante di classe Michele Abiusi - nonostante gli interventi dei rappresentanti dei genitori delle varie classi, la situazione permane la medesima». E sentendo alcuni pareri, sembra che la problematica - forse acutizzata in queste giornate di temperatura prossima allo zero - sia davvero cronica. Non solo per i termosifoni in black out, ma proprio per una questione di isolamento termico della struttura centrale (plesso A) che prima di accogliere la scuola (nel 1995) era una ex fabbrica. «Nelle classi la mattina la temperatura sarà a 14 gradi», dice un docente solidale con gli studenti e il loro disagio. «Io stesso faccio lezione col giubbotto e la sciarpa», confida.

Lo squilibrio

La situazione del riscaldamento a scuola, in base a quanto ci raccontano genitori e docenti è squilibrata, infatti nel plesso A, quello centrale che ospita anche la segreteria, il triennio dell’indirizzo biotecnologie è al freddo e in classe si battono i denti. Mentre il plesso B, la palazzina più alta che si affaccia verso via Ancona (quella più nuova) dove sono ospitate alcune classi del biennio delle biotecnologie sanitarie-ambientali e il liceo economico-sociale, la temperatura è da tropici, fa addirittura troppo caldo. Altri docenti hanno cercato di minimizzare la questione, anzi spiegandoci che «questa mattina (ieri per chi legge, ndr.) c’erano gli operai della ditta che sono venuti per sistemare il guasto, quindi stiamo risolvendo il problema. Siamo da sempre una scuola molto attenta a tutte le problematiche e diamo una risposta pressoché immediata alle questioni che ci vengono sollevate». Dunque abbiamo cercato anche di contattare il dirigente scolastico, professor Luigi Frati, per una autorevole dichiarazione ufficiale ma si trova a Taipei, in Taiwan, con due alunni a rappresentare i finalisti italiani in un prestigioso concorso scientifico internazionale, il “Taiwan International Science Fair”. L’obiettivo è tornare in Italia con l’oro, segnando un altro tassello nel percorso che vede l’IIS Galilei tra i migliori istituti superiori impegnati in progetti scientifici internazionali (motivazione per la quale, ricordiamolo, il Galilei ha ricevuto il 27 dicembre il “Premio Vallesina”, ndr).

 

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Corriere Adriatico