Jesi, ferì l'ex con le forbici ​Condannato a un anno

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JESI - Ferì l'ex compagna con un paio di forbici durante un litigio in casa davanti al figlio a Jesi. Per le accuse di lesioni personali, ma anche di minacce e di omessi...

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JESI - Ferì l'ex compagna con un paio di forbici durante un litigio in casa davanti al figlio a Jesi. Per le accuse di lesioni personali, ma anche di minacce e di omessi versamenti degli assegni di mantenimento, ieri il tribunale di Ancona ha condannato a un anno, un mese e 700 euro di multa uno jesino di 61 anni. La vicenda si colloca nell'ambito di un rapporto turbolento tra i due ex conviventi che si erano separati nel 2011 dopo una relazione durata un decennio. Lui, difeso dall'avv. Alessio Giovanelli, sostiene che la moglie non gli permetteva di vedere a sufficienza il figlio e che era questo il motivo delle discussioni. Lei, 43 anni, di Jesi, ha confermato ieri in aula le accuse davanti al giudice monocratico Paolo Giombetti: la donna non si è costituita parte civile ma, per sicurezza, non ha voluto rimettere la querela. Il primo episodio violento risale al febbraio 2014. I due si erano incontrati a casa dell'imputato ed era scoppiato l'ennesimo diverbio durante il quale lui la ferì superficialmente alla schiena con delle forbici da cucina che aveva in mano perché stava pulendo del pesce. L'imputato sostiene che non fu un atto volontario, bensì una sbracciata accidentale durante una discussione accesa. Pochi giorni dopo, la donna si recò dal proprio medico per farsi refertare l'evidente graffio alla schiena. La minaccia all'ex moglie risale invece all'aprile del 2014 quando, sempre durante una furiosa lite, l'imputato avrebbe rivolto minacce di morte: “Ti ammazzo”, le avrebbe detto lui al culmine del diverbio. Lui ricorda di avere forse insultato l’ex moglie ma non di averla minacciata. Quanto al mancato pagamento degli obblighi di mantenimento dal luglio 2013, la difesa sosteneva che tra gli ex coniugi c’era un accordo per cui l’assegno alimentare sarebbe stato versato quando la casa coniugale fosse stata venduta: l’imputato non lavora dal 2009 e vive con l’aiuto di famigliari e amici.


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Corriere Adriatico