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JESI - «A gennaio 2023 faremo ricorso al Tar e chiederemo i danni per il recupero del fatturato perso dagli operatori economici che in viale della Vittoria avevano fortemente investito: contavano sul parcheggio all’ex ospedale e sull’ampliamento del passaggio per il Corso con il completamento dell’abbattimento, ma tutto è fermo». A portare in aula il tema nell’ultimo Consiglio, nel question time, è stato un cittadino e imprenditore, Aldivano Ferrucci. Il caso riguarda la sorte dell’area dell’ex ospedale, fra viale della Vittoria e corso Matteotti, dove gran parte del vecchio nosocomio è stata abbattuta nella primavera del 2021 ma il resto, ovvero la palazzina che ospitava il laboratorio analisi, è ancora in attesa della demolizione.
La previsione
«La previsione – ha rappresentato Ferrucci – era che entro quest’anno l’abbattimento sarebbe stato concluso.
Area ed edifici dell’ex ospedale appartengono per la gran parte all’Asur, responsabile della demolizione alla quale cui compartecipa economicamente, in proporzione alla sua quota di proprietà che è di circa il 12%, il Comune. «Ufficialmente – ha replicato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo – l’intera area dell’ex ospedale già abbattuto è ancora un cantiere, dato che della demolizione, per quanto di fatto già realizzata, non è stata dichiarata la chiusura. Per completare l’abbattimento anche dell’ex laboratorio analisi, i lavori non sono ancora stati appaltati. Da agosto il progetto attende di essere adeguato al nuovo prezziario regionale per le opere pubbliche».
Quanto al parcheggio in questione, «abbiamo sondato presso l’Asur la possibilità di tornare a far utilizzare almeno la parte già asfaltata, tanto più con l’approssimarsi del Natale, ma non mi pare che ci siano grosse possibilità. Insisteremo. Ma tutto sconta il fatto che l’Asur, con la riforma attuata dalla Regione, si trova in una sorta di “trimestre bianco” in attesa che parta il nuovo assetto». Sarà alla fine solo l’edificio settecentesco del Fatebenefratelli, immobile storico sottoposto a vincolo e primo nucleo dell’ospedale nell’area, a sopravvivere.
Corriere Adriatico