JESI - Assalto esplosivo al bancomat della Ubi-Banca Popolare di Ancona di piazza Vesalio, ladri in fuga con un bottino di 50.000 euro. In azione un commando di almeno tre-quattro...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Paura nel quartiere dove insistono non solo attività commerciali ma anche condomini, vicinissimo all’ospedale Carlo Urbani. Dopo aver scardinato la porta di accesso allo sportello bancomat, i banditi hanno piazzato dell’esplosivo nello sportello, facendolo esplodere con un boato fragoroso che ha svegliato i residenti di soprassalto nel cuore della notte.
Si tratta con ogni probabilità di un manipolo di professionisti, perché hanno calibrato perfettamente quanto esplosivo mettere per provocare una deflagrazione tale da divellere lo sportello senza bruciare le banconote o arrecare danni alla struttura, come invece avvenuto negli ultimi assalti ai bancomat consumati in Vallesina. Si sono assicurati di agire indisturbati, oscurando le telecamere di sicurezza della banca così da non essere ripresi durante il colpo. Divelto lo sportello, tre dei banditi sono entrati all’interno della struttura - avevano già forzato la porta principale dell’istituto di credito con degli arnesi da scasso - per recuperare le banconote. Hanno svuotato la cassa che conteneva un lauto bottino quantificato successivamente in 50.000 euro, il bancomat era infatti caricato per il weekend e questo i banditi sembravano saperlo. Hanno arraffato voracemente le banconote, infilandole dentro dei sacchi e poi sono scappati a bordo di una vettura lasciata a motore acceso in una stradina limitrofa forse con un complice a bordo a fare da “palo” e hanno fatto perdere le proprie tracce. Immediato l’allarme alla centrale operativa del 112, numerose anche le chiamate dei residenti spaventati per l’esplosione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico