JESI - Saranno in quindici, sulle venti domande complessive pervenute, i beneficiari dei contributi comunali legati alla cosiddetta “no tax zone”, pensata per...
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Quest’anno invece sono venti, appunto, le domande. Di queste, tre erano già state escluse dalla formulazione stessa della graduatoria dopo la verifica dei requisiti richiesi, di eventuali posizioni debitorie delle ditte nei confronti del Comune di Jesi e della regolarità delle dichiarazioni Durc. Ora, sulla base della graduatoria di recente definizione, saranno quindici le attività che, avviate nel 2018, beneficeranno del contributo di 500 euro l’anno per un triennio (ma per il primo anno la somma erogata è calcolata in proporzione ai mesi effettivi di apertura). Una misura che compensa sostanzialmente le imposte comunali che una nuova attività deve versare nei suoi primi tre anni fra tassa rifiuti, imposta pubblicità, Tosap Tasi e Imu se dovute.
Da quando la “no tax zone” è stata avviata dal Comune di Jesi sono state una sessantina le realtà che hanno avuto accesso al beneficio. Il primo bando prevedeva anche un “bonus” occupazione, in favore delle assunzioni di personale a tempo indeterminato. Non arrivò tuttavia alcuna richiesta e dall’anno successivo quel “bonis” venne eliminato, dirottando tutte le risorse, circa 20mila euro annui, sulla “no tax zone”. I contributi sono riservati alle nuove attività costituite da ditte individuali, società di persone e srl anche unipersonali. Relativamente alle imprese artigiane, l’avviso è riservato alle attività di produzione di propri beni, compreso l’artigianato artistico e l’artigianato nel settore alimentare: pizzeria, rosticceria, pasta fresca.
I punti
In graduatoria il punteggio maggiore (60 punti) è attribuito alle attività del centro o dei borghi storici, così come individuati dal piano regolatore, nel rispetto dell’obiettivo di favorire le nuove attività di vicinato nei quartieri più datati. Vengono tenute in considerazione con punteggi significativi (15 punti) le attività presentate da donne o giovani fino a 35 anni, ma anche (12 punti) quelle di soggetti disoccupati da almeno 12 mesi. Nel corso del tempo il panorama dei beneficiari si è esteso fino a uscire dalla ristretta cinta del centro storico e dei borghi, che vede però ancora concentrarsi la maggior parte delle attività premiate. Caffetterie, pasticcerie, negozi di abbigliamento e di giocattoli, erboristerie sono fra le attività avviate nel 2018 ammesse a ricevere il contributo della “no tax zone” comunale da quest’anno e per un triennio in base all’ultimo bando. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico