JESI - Il varco aperto nella recinzione, la porta antipanico forzata, il tentativo di furto e poi l'incendio che ha distrutto gli uffici, l'archivio, la memoria storica...
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Un incendio doloso, appiccato nella notte tra venerdì e ieri. Un rogo che ricalca esattamente quello che la notte del 15 dicembre scorso ha distrutto uffici e archivio del Palascherma di via Solazzi. Ma chi ha dato alle fiamme la Bocciofila ha voluto commettere un dispetto. L'ipotesi più accreditata da parte dei Carabinieri di Jesi, intervenuti per i rilievi utili all’indagine, è che il ladro, non avendo trovato denaro da rubare in cassa, si sia vendicato. E' l'ennesimo tentativo di furto che la Bocciofila di via La Malfa subisce: il presidente Ubaldo Carletti, esasperato dalle continue intrusioni e dai danni arrecati di volta in volta alla struttura, aveva tappezzato gli uffici di biglietti con invettive contro i ladri. Forse, quegli anatemi hanno acceso l'ira del ladro che si è trasformato in piromane.
A dare l'allarme al 115, verso le 7 di ieri, un vicino che si è accorto del denso fumo nero uscire da porte e finestre. Eppure, quel rogo covava da almeno tre ore, lentamente divorando uffici, arredi e documenti. Il ladro (l'ipotesi è che ad aver agito sia un singolo) è passato dalla rete che si affaccia su via Di Nicola, lato ospedale: c'era già un buco, più volte riparato, dove altre volte ignoti erano passati per commettere furti. Il ladro ha poi forzato la porta antipanico posteriore, presumibilmente con un cacciavite, e una volta entrato all'intermo della struttura è andato a colpo sicuro verso il ricevitore di cassa, trovandolo vuoto, e negli uffici. Ha rovistato ovunque, aprendo armadietti e svuotando cassetti. Neanche un euro, ma quei biglietti pieni di motivato risentimento per i furti precedenti. Poi le fiamme, appiccate sull'armadio-archivio dei documenti, mentre gli altri arredi hanno subìto l'incendio. Il fuoco si è propagato con facilità, trovando molta carta, materiali plastici e arredi lignei. Sul posto una squadra dei Vigili del fuoco con 6 uomini muniti di autoprotettori e due automezzi, che hanno lavorato per mezz'ora per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza le stanze. Il fuoco ha distrutto totalmente gli arredi e la documentazione amministrativa dell'associazione contenuta nella stanza ufficio (per una superficie di circa 20 metri quadrati). Danneggiati anche il bar e la sala ricreativa. Compromessi l'impianto elettrico e l'attività agonistica in corso, la struttura è stata dichiarata inagibile. "Penso che sia sempre lo stesso ladro che ha colpito ripetutamente nei mesi scorsi, anche perchè è passato dallo stesso buco sulla rete che puntualmente riparavo - dice amareggiato il presidente dell'Asd Bocciofila Jesina Ubaldo Carletti - ora non ha trovato più nulla da rubare e s'è vendicato così. Speriamo che il Comune (proprietario della struttura data in concessione all'associazione, ndr.) ci dia una mano per rialzarci da questo disastro". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico