Il Covid si porta via Pino Gullace: addio al commerciante generoso

Giuseppe Gullace si è arreso ieri al Covid nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Carlo Urbani
JESI   - Difficile trovare chi in città non lo conoscesse. Impossibile trovare chi non lo apprezzasse e non gli volesse bene. Jesi piange Pino Gullace,...

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JESI   - Difficile trovare chi in città non lo conoscesse. Impossibile trovare chi non lo apprezzasse e non gli volesse bene. Jesi piange Pino Gullace, consigliere comunale in carica, per anni volto notissimo del commercio cittadino con la sua “Casa della Plastica”, oggi in pensione.

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E poi attore di teatro, talentuoso attaccante sul campo di calcio, impegnato nel volontariato e testimone di vita nel portare il racconto della propria esperienza nelle scuole. Un uomo buono. Pino, all’anagrafe Giuseppe, Gullace si è arreso ieri al Covid nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Carlo Urbani. Aveva 71 anni, era nato il 1 aprile del 1949 a Bari ma era jesino vero, da sempre. Dai primi di marzo era ricoverato in ospedale, dopo essere risultato positivo. Le sue condizioni, che era sembrato inizialmente potessero essere destinate a un miglioramento, si erano aggravate da qualche giorno. 


«Ciao Pino, amico sincero - lo ricorda il sindaco Massimo Bacci - persona buona, leale. Ha lottato come un leone, assistito in maniera encomiabile dal personale sanitario del Carlo Urbani. Alla fine si è arreso, lasciandoci attoniti. Lo ringrazio di cuore per il sostegno disinteressato che in questi 9 anni di strada insieme ha sempre mostrato, ascoltando e prendendosi a cuore i problemi anche più marginali che gli segnalavano i cittadini, confermandosi un uomo sensibile e soprattutto un vero amico». Consigliere di Jesiamo al secondo mandato, Pino Gullace era stato un “bacciano” della prima ora, coinvolto sin dall’inizio nel progetto civico che amministra la città dal 2012 dopo le esperienze da consigliere di circoscrizione. Un uomo generoso, Pino. Quella generosità che, da vice presidente dell’Aido e collaboratore dell’Avis, lo portava nelle scuole per sensibilizzare i più giovani sull’importanza della donazione di sangue e organi, lui che nel 2008 si era sottoposto a trapianto di reni, storia personale che aveva portato pure sulla scena. 


Il cordoglio per la sua scomparsa, e l’affetto nei confronti della moglie Simonetta, dei figli Andrea e Ilaria e delle amatissime nipotine, attraversa e unisce tutti: in campo politico – dai colleghi di maggioranza agli “avversari” dell’opposizione- e in tutti quelli che Pino, partecipe a tutto tondo della vita jesina, aveva toccato. In via Sauro la sua “Casa della Plastica” era stata un riferimento commerciale e non, uno di quelli di cui ci si ricorda la presenza e che fanno da indicazione pure dopo anni. Sulla scena, con la Filodrammatica e ancora per la sensibilizzazione al dono con gli “Attori di volontariato”. E in campo, «un’ala veloce e furba» lo ricorda l’assessore Ugo Coltorti, che spunta dalle foto di una miriade di formazioni di ragazzi d’un tempo e poi amatoriali e over, una passione mai sopita. Sempre cordiale, sempre sinceramente preoccupato degli altri. Con quel suo “caro” nel rivolgersi alle persone e un interessamento nei loro confronti mai di circostanza. 

 

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Corriere Adriatico