Concorsi pubblici, adesso si cambia: le prove si svolgeranno da remoto. Ecco il perchè di questa scelta

Concorsi pubblici, adesso si cambia: lLe prove si svolgeranno da remoto. Ecco il perchè di questa scelta
JESI  - Concorsi pubblici ai quali partecipare da remoto e non più in presenza: si sta attrezzando il Comune di Jesi, che ne ha affidato la gestione ad una ditta...

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JESI  - Concorsi pubblici ai quali partecipare da remoto e non più in presenza: si sta attrezzando il Comune di Jesi, che ne ha affidato la gestione ad una ditta specializzata per circa 17 mila euro. Una novità in parte imposta e in parte assecondata dall’emergenza sanitaria. Una condizione che ha portato con sé un carico di limitazioni, obblighi, problemi e anche paure. 

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Ad esempio, chissà quanto ha inciso quest’ultimo fattore quando, nell’ottobre dello scorso anno, in circa 300 appena su 1.605 convocati si presentarono al PalaTriccoli per la preselezione del maxi concorso per otto assunzioni a tempo pieno e indeterminato fra il Comune di Jesi e quello di Maiolati Spontini. Era stato il bando più “ghiotto” degli ultimi anni, con una massiccia risposta in termini di domande di partecipazione: otto posti di categoria C, sufficiente il diploma, da istruttore amministrativo contabile. Ma all’epoca delle domande si era in era pre-Covid. Invece dopo mesi di pandemia, e di rinvii della prova selettiva, furono 88 su 550 a rispondere alla chiamata della prima delle tre sessioni in cui era stato diviso il test di “scrematura”, il 17%.

Percentuale che si alzò poco di più per le successive due sessioni, nonostante tutto ciò che era stato predisposto anche con l’ausilio di una ditta esterna, un’azienda specializzata milanese, ingaggiata per 7.300 euro: ingressi suddivisi su base alfabetica e ricavati sui due lati principali dell’impianto per mantenere distanziato l’accesso, rilevazione della temperatura prima di entrare, autocertificazioni, postazioni individuali a distanza di sicurezza sul parquet, porte finestre del PalaTriccoli spalancate per garantire la maggiore areazione interna. 
In Comune si è ora deciso di approvare un progetto del servizio di svolgimento delle prove scritte in modalità remota dei concorsi pubblici: avviata una indagine di mercato, è stata infine individuata una azienda di Genova. Tornato da qualche anno ad assumere, il Comune di Jesi ha perso 100 dipendenti nell’arco di un decennio. 


Un “dimagrimento” che ha portato il personale a passare da 320 a 220 unità. Un trend solo parzialmente frenato dal ritorno alle assunzioni, dopo lo sblocco a partire dal 2016: negli ultimi cinque anni sono stati 58 i volti nuovi, a fronte di 88 pensionamenti, con un tasso di copertura del turn over di circa il 66%. Dei nuovi assunti – 31 negli anni 2020 e 2021 - oltre l’80% è in possesso di un diploma di laurea. «Al netto dei 12 operai- ha evidenziato il Comune- le nuove assunzioni hanno privilegiato nettamente la componente femminile, più che doppia e pari a 32 donne rispetto ai 14 uomini.


Per il sindaco Massimo Bacci «in questi anni si è proceduto a una rigorosa selezione nelle assunzioni che ha permesso di inquadrare elevate professionalità, premiando, ad ogni concorso, esclusivamente il merito e le competenze. Il patrimonio di risorse umane che lasceremo al termine del nostro mandato sarà un punto di forza per chiunque arriverà, perché è fuor di dubbio che il personale comunale rappresenta le fondamenta di qualsiasi azione di governo». 
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Corriere Adriatico