L’ex cinema Politeama perde ancora pezzi: il Comune ha ordinato ai proprietari di mettere in sicurezza lo stabile

L’ex cinema Politeama perde ancora pezzi
JESI - Ordine ai proprietari di intervenire per la messa in sicurezza di parte della copertura dello stabile di via Mura Orientali sede un tempo dei cinema Politeama e Astra, dove...

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JESI - Ordine ai proprietari di intervenire per la messa in sicurezza di parte della copertura dello stabile di via Mura Orientali sede un tempo dei cinema Politeama e Astra, dove la membrana impermeabilizzante si è distaccata e rischia di cadere giù. L’ordinanza è stata emessa, per la pubblica incolumità, dal sindaco Massimo Bacci e ora i proprietari hanno trenta giorni di tempo per provvedere. E’ l’ennesima tappa della vicenda dello stabile il cui recupero, una volta terminata al suo interno l’attività di proiezione, non è mai decollato. A seguito di un sopralluogo è stato riscontrato che sulla copertura del fabbricato è presente una membrana impermeabilizzante che si è staccata dalla falda, probabilmente a causa dei forti venti. «La membrana divelta- spiega l’ordinanza- è al momento raccolta in prossimità del colmo della copertura e, in caso di forte maltempo, potrebbe ì cadere sulla via pubblica sottostante. Sussistono condizioni di pericolo per la pubblica incolumità».


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La membrana andrà entro 30 giorni rimossa. Non è la prima volta che la situazione dell’ex cinema, troppo spesso negli ultimi anni teatro di atti vandalici e intrusioni indebite, desta preoccupazione. Più volte sono stati infatti segnalati rotture delle porte e in seguito degli sbarramenti posti a tentare di impedire l’ingresso di ignoti e poi gli inconvenienti legati all’abbandono. Il destino dell’immobile si intreccia con lo stallo della sua ristrutturazione. Il progetto avrebbe voluto veder sorgere, al posto di Politeama ed Astra, appartamenti ed uffici. Tutto stoppato da un lato dalle forti proteste per la strada che, per raggiungere i garage annessi al nuovo complesso residenziale, si temeva che avrebbe finito per l’attraversare la sottostante area verde del parco del Vallato. Dall’altro dall’esplodere della crisi del mercato immobiliare che ha contribuito a rendere meno appetibile l’investimento. E così ciò che resta è l’edificio, con tanto di copertura in cemento amianto, incapsulata, a sua volta tenuta d’occhio con preoccupazione da chi vive nella zona. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico