Caldaia out, cala il gelo al liceo Da Vinci di Jesi. «Duecento studenti costretti al freddo»

Caldaia out, cala il gelo al liceo Da Vinci di Jesi. «Duecento studenti costretti al freddo»
JESI Al freddo parte delle aule del liceo scientifico “Leonardo da Vinci”. La segnalazione arriva dal genitore di uno studente del quinto anno: «In uno dei due...

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JESI Al freddo parte delle aule del liceo scientifico “Leonardo da Vinci”. La segnalazione arriva dal genitore di uno studente del quinto anno: «In uno dei due corpi di fabbrica della scuola, la caldaia non funziona da inizio anno scolastico. Una decina di classi e circa 200 studenti sono al freddo, tanto che i ragazzi si stanno organizzando per uno sciopero domani (oggi, ndr)». Da scuola e Provincia, sollecitate negli ultimi mesi a fronte di una questione che si è ciclicamente presentata e ripresentata dall’autunno a oggi, si parla però di allarme attualmente rientrato. 

 

La replica


«La situazione risale alle scorse settimane ed è superata – sostiene la dirigente scolastica del Da Vinci, Fabiola Fabbri – tanto che, appena ripresa l’attività didattica dopo le vacanze di Natale, in questi primi due giorni di rientro in classe non ci è stata presentata alcuna segnalazione di disagio da parte degli studenti. Avevamo a suo tempo fatto presente la questione alla Provincia e alla ditta appaltatrice della gestione dell’impianto di riscaldamento. I problemi ci risultano essere stati risolti nel mese di dicembre, prima della pausa delle lezioni di fine anno». Interpellato, anche il presidente della Provincia, Daniele Carnevali, riferisce: «Ho chiesto riscontro ai tecnici e, fino a ieri (lunedì, ndr) non c’erano segnalazioni di malfunzionamenti o comunicazioni ufficiali da parte dalla scuola».

La rabbia dei genitori

Di «situazione a dir poco incredibile» parla però il papà di uno studente. «L'edificio di viale Verdi è costituito da due corpi di fabbrica con 2 caldaie distinte. Bene, una delle caldaie non è funzionante da inizio anno e circa 200 studenti sono al freddo. Siamo arrivati al 10 gennaio e i ragazzi hanno temperature interne non tollerabili e senza possibilità di ricambio d'aria e ausilio neanche di stufe di emergenza per supplire alla mancanza». Tanto che starebbe emergendo una protesta, ipotesi ventilata più volte nel corso di queste settimane. «La situazione non è cambiata – ci dice il genitore – e credo vadano sollecitati tutti per una soluzione. Se la caldaia non funziona va cambiata o almeno si mettano a disposizione delle alternative». 


Sono nel complesso oltre mille gli iscritti allo Scientifico Leonardo da Vinci, numericamente l’istituto di istruzione superiore più grande e maggiormente frequentato della città. Una eccellenza formativa riconosciuta, che suddivide attualmente la sua attività, oltre che nella sede storica di viale Verdi, anche fra alcuni spazi messi a disposizione all’ex Seminario Vescovile di via Lotto e all’Istituto Tecnico Marconi Pieralisi. Nel primo dei due plessi di viale Verdi, quello di più antica realizzazione il cui fronte affaccia proprio sul viale, sono infatti in corso dei lavori di riqualificazione.

Nell’altro e più recente e moderno plesso, sul lato degli impianti sportivi di via Martin Luther King annessi alla scuola, il funzionamento a singhiozzo delle pompe di calore e dei termosifoni, è emerso con l’affacciarsi delle prime giornate di freddo. E con questo ecco i malumori, acuiti dal ribasso delle temperature coinciso col rientro nelle aule per i primi giorni di scuola del 2024. 

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Corriere Adriatico