Jesi, allarme legionella nella casa di riposo. Ora scatta l’evacuazione per 70 anziani

Jesi, allarme legionella nella casa di riposo. Ora scatta l’evacuazione per 70 anziani
JESI Legionella alla casa di riposo del Collegio Pergolesi: tre giorni, da ieri, per sgomberare la struttura individuando una nuova collocazione per i suoi circa 70 anziani...

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JESI Legionella alla casa di riposo del Collegio Pergolesi: tre giorni, da ieri, per sgomberare la struttura individuando una nuova collocazione per i suoi circa 70 anziani ospiti. Lo ha disposto un’ordinanza del sindaco Lorenzo Fiordelmondo, «al fine di minimizzare il rischio legionellosi». Il provvedimento è stato comunicato ai familiari degli utenti dalla comunità San Vincenzo de’ Paoli della congregazione dei Fratelli di Nostra Signora della Misericordia, che gestisce la residenza privata per anziani. 

 


La preoccupazione

In attesa del trasferimento, vietati l’utilizzo dell’impianto idrico sanitario della struttura e quello «delle camere interessate dalla concentrazione di legionella Pneumophila degli ultimi due casi notificati, come da verbale Ast». Emergenza che fa piombare nell’ansia e nella preoccupazione gli anziani e i loro familiari convocati stasera alle 20 dalla direzione della casa di riposo per fare il punto. Con la speranza che ne possa venire fuori una soluzione al problema immediato di ricollocare tutti in maniera adeguata entro sabato. «Non posso rilasciare dichiarazioni fino ad una chiara definizione della situazione – dice il direttore della struttura per anziani, Enrico Carrescia - domani (oggi per chi legge, ndr) ci saranno due riunioni: una con i dipendenti e una con i familiari. Certamente c’è un po’ di preoccupazione da parte di entrambi». Il sindaco Fiordelmondo parla di «situazione che stiamo affrontando e seguendo con attenzione. L’ordinanza è stata emessa a seguito di quanto ci è stato notificato dall’autorità sanitaria dell’Ast, stante la necessità e l’urgenza. Il provvedimento ha alla base la priorità di mettere in sicurezza tutte le persone nella struttura e quella di spingere chi deve a trovare una soluzione per gli ospiti con tutta l’urgenza che la situazione richiede. Ciò che interessa al Comune è che nessuno si trovi più in condizione di pericolo e che si riesca a pervenire all’esito migliore per gli utenti e i loro familiari». 

La sospensione

L’ordinanza sospende a partire dalla notifica l’attività della struttura e impone di «procedere al ricollocamento degli ospiti in una o più strutture idonee ovvero nel nucleo familiare di appartenenza, in funzione delle esigenze specifiche dei singoli degenti, entro 3 giorni dalla ricezione (ieri) dell’atto». Esclusi gli scarichi dei WC, vietato l’utilizzo dell’impianto idrico sanitario. «Siamo preoccupati – ci dice uno dei parenti – riconosciamo legittimità e fondatezza dell’ordinanza. Ma riuscire a ricollocare in tre giorni i nostri anziani è difficile pensarlo. Sappiamo tutti quanti pochi posti e che attesa ci siano nelle case di riposo del territorio. Parliamo di persone in difficoltà. C’è chi una casa dove andare non l’ha più o a cui le famiglie non hanno la possibilità di dare cura e assistenza adeguate alle loro condizioni». 

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Corriere Adriatico