JESI - "Quella pista deve bruciare". Alessia Polita, la motociclista in sedia a rotelle dopo uno schianto in una gara di moto, sfoga la sua rabbia su Facebook. Esprime la sua...
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"Bestemmiare non porta a niente, prendere a cazzotti il muro mi farei male alla mano, gridare in mezzo al campo mi finisco la voce per niente. Veder ardere quel maledetto autodromo mi darebbe la soddisfazione e la felicità o almeno una piccola soddisfazione nella mia vita. Ma poi con il risultato che sto comunque sulla sedia a rotelle. Dunque?".
Alessia Polita, la Lady delle due ruote rimasta paralizzata dopo il terribile incidente sulla pista di
Misano lo scorso 15 giugno, va a ruota libera: se ci fossero state le dovute protezioni lei camminerebbe ancora. Che tutti i soldi risparmiati servano "ai responsabili per comprarsi le medicine", continua il post.
E' una verità impossibile da digerire quando si vive del brivido delle due ruote e poi, da un minuto all'altro, ci si ritrova condannati per sempre alla sedia a rotelle. E la campionessa jesina, a cui tanti,
tantissimi concittadini, sportivi e non, inviano quotidianamente messaggi di solidarietà e di conforto, sfoga tutta la sua rabbia pubblicando post infuocati sulla piazza dei social network.
Ieri l'ultimo di tutta una serie in cui si è scagliata contro chi avrebbe potuto risparmiarle un destino tanto duro, a ribadire quel che aveva già scritto il 3 gennaio scorso: nonostante la grinta, il coraggio, la tempra da combattente, niente è più come prima. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico