Investito in bici, fa un appello sui social network all’automobilista

Investito in bici, fa un appello sui social network all’automobilista
OSIMO -  Ciclista investito in via Marco Polo rassicura e lascia andar via l’automobilista ma il giorno dopo, una volta constatata la rottura di un arto, lancia...

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OSIMO -  Ciclista investito in via Marco Polo rassicura e lascia andar via l’automobilista ma il giorno dopo, una volta constatata la rottura di un arto, lancia l’appello sui social per rintracciarlo. Protagonista della sfortunata vicenda Riccardo Cantori, 35 anni, noto per essere stato gestore del Roxy Pub accanto al teatro in piazza Marconi. Ora dipendente della Croce Rossa, Cantori ha pubblicato ieri un selfie su Facebook che lo ritrae allettato con il braccio sinistro ingessato, costretto ad assentarsi dal lavoro. 


 

Per questo, per scaricare l’assicurazione e meglio giustificare la malattia, ha lanciato ieri l’appello sui social all’autore dell’investimento, «per fare un Cid amichevole, visto che –spiega Cantori- le responsabilità sono di entrambi, mie che avrò fatto un movimento avventato attraversando la strada e sue che mi ha ruotato». Erano le 19,30 di giovedì quando Cantori stava rientrando a casa in sella alla sua bici. All’altezza del semaforo pedonale vicino all’incrocio tra via Marco Polo e via San Giovanni, Cantori attraversa sulla strisce: «Non mi ero reso conto di quell’auto bianca che sopraggiungeva, per evitarla mi sono gettato a terra ma la mano è rimasta incastrata sotto la bici e l’automobilista mi ha ruotato». Si tratta di un uomo di mezza età accompagnato da una donna, entrambi si sono fermati per prestare soccorso: «Mi hanno chiesto se stavo bene e in quel momento, preso dal mio buonismo –spiega il 35enne- ho detto loro di stare bene e che se ne potevano andare, in quel momento la testa, confusa dallo choc per aver rischiato il peggio, mi diceva questo».


Cantori si è rialzato da solo e ha iniziato col passare dei minuti a sentire dolore al braccio: «Ho chiamato un collega della Cri che –racconta- avevo incrociato poco prima e mi sono fratto accompagnare al pronto soccorso», dove è stato applicato il gesso. «So che ho sbagliato, ora però –conclude l’ex titolare del Roxy Pub- confido nella coscienza dell’automobilista affinché mi contatti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico