Maxi incendio a Milano, perquisizioni in una ditta di Osimo. Verifiche sui pannelli del grattacielo devastato dalle fiamme

Maxi incendio a Milano, perquisizioni in una ditta di Osimo. Verifiche sui pannelli del grattacielo devastato dalle fiamme
OSIMO - Anche un’azienda osimana leader nel settore dei pannelli di rivestimento sarebbe coinvolta nell’incendio che il 29 agosto ha devastato la Torre dei Moro nel...

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OSIMO - Anche un’azienda osimana leader nel settore dei pannelli di rivestimento sarebbe coinvolta nell’incendio che il 29 agosto ha devastato la Torre dei Moro nel quartiere Vigentino di Milano, con il grattacielo di 18 piani trasformato in un attimo in un gigantesco fiammifero.

 

Ieri mattina i finanzieri della Tenenza di Osimo hanno sequestrato dei documenti nella sede della ditta osimana che riguarderebbero proprio i pannelli finiti nel mirino della Procura di Milano nell’indagine per disastro colposo, in cui il numero degli indagati sarebbe salito da tre a cinque persone.


A forma di vela
Si tratterebbe di legali rappresentanti e responsabili delle società che in vario modo, con forniture di prodotti, lavorazioni o posa in opera dei pannelli, hanno contribuito a realizzare la copertura a forma di vela della Torre risultata non essere ignifuga. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che proprio quei pannelli avrebbero agevolato il maxi rogo, facendo da conduttori e rendendo incontrollabili le lingue di fuoco.

Per appurare perché quei pannelli prefabbricati che per legge dovrebbero essere ignifughi si sono invece dissolti in pochissimi minuti la Procura di Milano ha svolto ieri una doppia perquisizione. La prima alla Aza Aghito Zambonini, nel Piacentino, che ha realizzato il rivestimento esterno del grattacielo su commissione della Moro Costruzioni. Il secondo blitz con sequestro di fascicoli e certificazioni è stato in una azienda di Osimo. La finanza ieri non ha reso noto il nome ma evidentemente avrebbe un collegamento nella commessa di quei pannelli infiammabili che avevano appena 10 anni. 


L’innesco


L’indagine per disastro colposo, oltre alla sicurezza del grattacielo e in particolare del rivestimento esterno che si è liquefatto, riguarda anche le cause del rogo che si è originato da un appartamento al 15esimo piano. A quanto pare sul balcone si sarebbe scatenato il cosiddetto effetto lente, con il soleone di fine agosto che avrebbe incendiato dei mozziconi di sigaretta. Esclusa invece l’ipotesi del cortocircuito.

 

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Corriere Adriatico