Monina: «Grazie ai dj set messaggi truffa e guadagni facili»

Monina: «Grazie ai dj set messaggi truffa e guadagni facili»
Michele Monina, classe 1969, anconetano di stanza a Milano, da ormai venticinque anni si occupa di musica. Critico musicale e biografo, ha lavorato insieme ad artisti come Vasco...

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Michele Monina, classe 1969, anconetano di stanza a Milano, da ormai venticinque anni si occupa di musica. Critico musicale e biografo, ha lavorato insieme ad artisti come Vasco Rossi e Caparezza. Da sempre interessato alle nuove tendenze musicali, è stato il primo in Italia a occuparsi di rap in testate generaliste. 


Lei che è un conoscitore del mondo della musica e dei concerti, cosa pensa di quello che è successo a Corinaldo?
«Le disgrazie non sono mai prevedibili. Nel caso di Corinaldo ci sono diverse responsabilità. E sono facilmente individuabili».

 

Proviamo a elencarle?
«Al primo posto gli organizzatori dell’evento: non si può spacciare per un concerto un’ospitata. È fuorviante, ingannevole».

Poi?
«I gestori del locale. La sicurezza deve essere sempre al primo posto: le uscite di sicurezza non erano tali. Poi, biglietti venduti in più, ingressi omaggio e quelli che sono riusciti a entrare gratis». 

Ma come è possibile che un dj set sia spacciato come concerto?
«Si gioca sulla doppiezza e su messaggi ingannevoli. È indubbio che i biglietti on line annunciavano un concerto. Ma Sfera Ebbasta sta preparando un concerto al Forum Assago che prevede un’affluenza di 12mila persone».

Perché si fanno i dj set?
«Costano di meno e accontentano più locali. Un concerto è qualcosa di diverso: ci sono norme molto più restrittive e i costi aumentano notevolmente».

Resta il fatto che nei biglietti c’era scritto che il concerto iniziava alle 22 e questo ha tratto in inganno molti genitori.
«Anche questo fa parte di una furberia: iniziare prima la serata con l’ospite che arriva abbondantemente dopo la mezzanotte vuol dire avere più consumazioni al bar». 

E come mai la musica rap ha un così grande seguito tra gli adolescenti?
«Ma anche tra i più piccoli. Innanzitutto la musica si può ascoltare facilmente sugli smartphone e gli idoli di questo genere spesso sono conciati come dei fumetti. Sfera Ebbasta è uno di questi».

E proprio Sfera Ebbasta è tra quelli più in auge.
«Poter dire la propria idea è fondamentale in qualsiasi ambito, ma ci sono delle regole che per me vanno rispettate. Questo rapper dovrebbe essere cassato: i suoi testi sono sessisti e inneggiano alla droga. Sono messaggi che minano la crescita dei più piccoli dando falsi messaggi. Non tutti sono così, ci mancherebbe altro, ma alcuni andrebbero evitati».

Come si può difendere un genitore?
«Non è facile. Ma parlando con i figli ci si può riuscire. E poi informandosi. Siamo troppo abituati a dire sì a qualsiasi richiesta. Io sono sicuro che se la mamma morta a Corinaldo avesse conosciuto uno dei testi del rapper non avrebbe mai portato la figlia in quel luogo».

C’è una morale in tutto questo?

«Credo che la tragedia di Corinaldo ci ponga di fronte a uno spartiacque: da adesso in poi i controlli dovranno essere più rigorosi sia da parte dei gestori che delle forze dell’ordine». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico