È la Gimbo-night. Tamberi alla consegna del Ciriachino d’oro: «Ogni anconetano si merita un pezzo della mia medaglia»

L'ingresso di Giammarco Tamberi al Palaindoor
ANCONA - Ore 21,15, comincia la Gimbo-night. Come le migliori star, il campione anconetano si è fatto aspettare, ma cosa vuoi che siano pochi minuti rispetto ai 5 anni...

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ANCONA - Ore 21,15, comincia la Gimbo-night. Come le migliori star, il campione anconetano si è fatto aspettare, ma cosa vuoi che siano pochi minuti rispetto ai 5 anni (dalla Rio mancata al trionfo di Tokyo) passati a soffrire, sudare, allenarsi, sognando un oro olimpico che ad Ancona mancava da 65 anni? Pure il figlio e la nipote di Liano Rossini, vincitore del tiro a volo a Melbourne nel 1956, ieri sera erano lì a spellarsi le mani di applausi, sulla tribuna del Palaindoor. I due ori, di ieri e di oggi, brillavano davanti alle telecamere nella serata a numero chiuso dedicata a Gianmarco Tamberi per la consegna del Ciriachino d’oro (seguitissima sui social).

 


La celebrazione 


Un video da brividi riproduce sul maxischermo i successi di Halfshave mentre, codino e senza mezzabarba, avvolto da un elegante completo blu, batte le mani al serpentone di baby atleti della Stamura e del Dlf che lo accolgono insieme al Gruppo Tamburi e agli Sbandieratori di Offagna. Sorride, dà il cinque a tutti, non sta fermo un attimo Gimbo, nel Palaindoor che è stato sempre il suo scrigno dorato. «Gareggiare qui per me vale più di un Mondiale». Sorrisi larghi così. «Ho festeggiato tanto, ma farlo nella mia città ha tutto un altro sapore - le prime parole -. Ho i brividi e vedere tutti questi bambini è bellissimo: sono sempre stati uno stimolo per me e ho cercato di stupirli». Ed eccoli i bimbi-atleti, che si improvvisano giornalisti: «Come hai fatto a diventare così?». Risposta del campione: «Ho imparato che nei momenti difficili dalle persone intorno puoi ricevere tanto e quando la vita di mette di fronte agli ostacoli, devi avere la forza per superarli». Damiano chiede: «Senza sport, che avresti fatto?». Gimbo tentenna: «Impossibile rispondere, ho dato tutto per questo oro, ho vissuto per questo negli ultimi 5 anni». E che si prova a vincere quella medaglia? «Un’emozione infinita, sentivo il cuore uscire dal corpo». Sul video scorrono le immagini dell’infortunio di Montecarlo, la lunga “road to Tokyo 2021”. Tamberi ha gli occhi lucidi: «Non possono farmi effetto quelle immagini, è una ferita che porterò dentro per sempre. Ma oggi ringrazio quell’inferno perché mi ha permesso di arrivare qui. E ogni anconetano si merita un pezzetto della mia medaglia d’oro, per gli incoraggiamenti continui che mi avete dato». Arrivano i messaggi dei presidenti Malagò (Coni) e Mei (Fidal) e i complimenti dal vivo di Rocchetti (Fidal Marche), del sindaco Mancinelli, dell’assessore Guidotti e del governatore Acquaroli che pensa già a uno spot per le Marche con Gimbo («Bello festeggiare imprese con campioni di casa nostra come lui e Mancini»). Sul palco-pedana arrivano, mano nella mano, elegantissime, mamma Sabrina e Chiara, futura sposa. Domanda fatidica: la data del matrimonio? «Ancora non si sa», glissano i piccioncini. I tiri a canestro con i giovani dell’High School Basketball precedono la consegna del Ciriachino d’Oro. Sorpresa finale: Gimbo, bendato, toglie i veli a un murales a lui dedicato. Resterà qui, nel “suo” Palaindoor.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico