GENGA - Brucia la frazione di Pontebovesecco e il bosco di Monte Gallo, territorio di Genga, diciannove ettari di bosco e conifere completamente divorati da un incendio che...
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Nella notte e per tutta la mattinata, in azione 20 vigili del fuoco provenienti dai distaccamenti di Fabriano, Arcevia e Jesi con 5 autobotti, 4 mezzi 4x4, due D.o.s. (Direttore Operazioni Spegnimento) ed un R.o.s (Responsabile Operazioni di Soccorso), che hanno operato insieme a squadre di volontari impegnati a circoscrivere l’incendio e presidiare le poche abitazioni che insistono nella frazione, affinché il muro del fuoco non le lambisse. E’ stato anche richiesto l’intervento di un Canadair proveniente dall’aeroporto di Genova che ha effettuato numerosi lanci soprattutto nelle zone meno accessibili, secondo le indicazioni del direttore delle operazioni di spegnimento intervenuto sul posto. Nonostante l’azione del Canadair il fronte del fuoco risultava verso mezzogiorno ancora attivo, forse anche a causa del vento, sorvegliato speciale per il rischio di riaccendere dei focolai. Dopo una nottata e una mattinata estenuanti e rischiosissime per tutti gli uomini intervenuti, l’incendio è stato spento e mantenuto sotto controllo. Sono quindi state avviate le operazioni di bonifica della zona interessata, quantificata in circa 19 ettari di bosco. Oltre ai vigili del fuoco, si è reso necessario anche l’intervento dei Carabinieri forestali delle stazioni di Genga-Frasassi e Sassoferrato.
Le fiamme - sulla scorta delle indagini condotte dai Forestali - hanno percorso quattro ettari di bosco di conifere miste a latifoglie zona da cui si sarebbe sviluppato il rogo, per poi espandersi in un’area poco accessibile fino a divorare complessivamente 19 ettari di pineta frammista a bosco di latifoglie. I Carabinieri Forestali, analizzata la zona, hanno trovato finalmente il punto di innesco, un’area impervia in mezzo alla pineta, ma non solo quello: in sono state infatti rinvenute tracce cartacee poi attribuite a una di quelle lanterne cinesi che si lanciano in aria. Sceniche per carità, ma vietate nei mesi di luglio e agosto, in base alla legge regionale 353/2000, poiché considerate fiamme libere quindi potenzialmente pericolose specie nel periodo di grave pericolosità di incendi. I Carabinieri Forestali stanno portando avanti serrate indagini. C’è una pista, che secondo indiscrezioni sarebbe riconducibile a un uomo che avrebbe lanciato la lanterna nottetempo, nel corso di una festa privata, postando il lancio su Instagram. Se questa ipotesi sarà confermata, sarà notiziata la Procura di Ancona per incendio colposo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico