Genga, immagini hard con le minorenni adescate in rete: «Merita sei anni»

Genga, immagini hard con le minorenni adescate in rete: «Merita sei anni»
GENGA - Sei anni di reclusione e 24mila euro di multa. È questa la richiesta di condanna inoltrata ieri mattina dal procuratore aggiunto Valentina D’Agostino nei...

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GENGA - Sei anni di reclusione e 24mila euro di multa. È questa la richiesta di condanna inoltrata ieri mattina dal procuratore aggiunto Valentina D’Agostino nei confronti di un 72enne di Genga accusato di aver adescato delle minorenni sui social promettendo loro un futuro nel mondo dello spettacolo. 

La pena è stata chiesta nell’ambito del procedimento in cui il pensionato deve rispondere di prostituzione minorile, detenzione e produzione di materiale pedopornografico. Reati che l’uomo, secondo la procura, avrebbe commesso nell’arco del 2017 nell’area di Fabriano, coinvolgendo almeno 5 ragazzine.
 
Per il 72enne, ex libero professionista gravitante nel mondo della fotografia, si procede con il rito abbreviato, come richiesto dal difensore Enrico Carmenati. L’imputato si trova relegato ai domiciliari dallo scorso gennaio, quando era stato arrestato dai carabinieri di Fabriano. Ieri, non c’è stata sentenza. 
Il verdetto verrà letto il prossimo primo ottobre, dopo le eventuali repliche delle parti. All’udienza, oltre al 72enne e al suo difensore, erano anche presenti i legali di quattro ragazze minorenni all’epoca dei fatti e presunte vittime dei desideri a luci rosse dell’anziano. Si sono costituite parte civile attraverso gli avvocati Stefania Frega, Alessio Stacchiotti e Sara Sbarbati. Tutte e quattro sarebbero state protagoniste di video e foto in lingerie, in pose ammiccanti o nude. File prodotti dall’imputato o inviate dalle stesse vittime, nelle maggior parte dei casi – sostiene la procura – su invito dell’imputato. Solo con due ragazze invece (una non partecipa al procedimento come parte civile) ci sarebbero stati dei rapporti sessuali a pagamento. Di qui, la contestazione della prostituzione minorile. Stando a quanto raccolto dai carabinieri, il pensionato avrebbe agganciato le ragazzine sui social, in particolare whatsapp, promettendo loro una carriera nel mondo dello show business.

Approfittando del loro sogno, le avrebbe indotte a passare del tempo con lui. Da quanto emerso dal quadro probatorio, era soprattutto negli alberghi che avvenivano gli incontri con le vittime, luoghi dove – sostiene la procura - potevano essere consumati degli atti sessuali e prodotti dei file pedopornografici. Per la procura, la ragazzine sarebbero state anche pagate dal pensionato per passare del tempo con lui: 20 euro, 50 euro, oppure regalie varie, come trucchi, capi d’abbigliamento e accessori.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico