Frasassi, sotto esame la parete del crollo. E' rischioso transitare: accessi presidiati

Frasassi, sotto esame la parete del crollo. E' rischioso transitare: accessi presidiati
GENGA  - Indagini geologiche in corso sulla parete da dove, mercoledì mattina, si è staccato l’imponente lastrone di roccia, piombato sulla strada che...

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GENGA  - Indagini geologiche in corso sulla parete da dove, mercoledì mattina, si è staccato l’imponente lastrone di roccia, piombato sulla strada che taglia la Gola di Frasassi. Nessuno si sbilancia sul tempo che richiederà la sua messa in sicurezza. È prassi, ogni volta che c’è un distacco, aspettare il report di geologi, ingegneri e rocciatori. Finché non forniscono rapporti analitici sulla dinamica, sui rischi della parete, sul come intervenire, non si parla di data di riapertura.

 


Tuttavia quest’anno, a differenza delle altre chiusure per distacco di massi, c’è una novità. Non basta l’ordinanza del Comune affissa sugli sbarramenti. Per la sicurezza dei turisti ed impedire loro l’accesso al Tempio del Valadier e al Santuario di Santa Maria Infra Saxa, il Comune di Genga è stato costretto, ieri, a far presidiare i varchi dai volontari del gruppo comunale della Protezione Civile gengarina. Il prezzo della notorietà. Quest’anno, l’Eremo è stato meta di un numero incredibile di persone e chi, mercoledì, visitava il complesso ipogeo, sfidava i divieti per salirci impedendo ai rocciatori di proseguire nel loro lavoro: il rischio che una pietra rotolando ferisse chi passeggiava. Il lastrone che si è staccato, all’altezza della Madonnina, e che pesava almeno 40 quintali, frantumandosi in più pezzi ha probabilmente reso pericolanti altre rocce.


Comunque, se non ci sono problemi per il complesso ipogeo. Il parcheggio, la biglietteria e l’entrata alle Grotte sono dall’altra parte del tratto chiuso per frana, sul lato viabilità, invece, i disagi sono enormi. Il che impensierisce sempre più i sindaci di Genga e Sassoferrato, Marco Filipponi e Maurizio Greci. La Gola di Frasassi è il passaggio più veloce per raggiungere la SS76, l’Ancona-Perugia ed è l’asse strategico per la viabilità dei pendolari e anche delle attività economiche.


La deviazione impone alle automobili di passare per Cerqueto e Pierosara e ai mezzi pesanti di passare dalla strada per Collegiglioni e dunque di raggiungere Fabriano. Una situazione che sarà ancora più complessa con la chiusura della provinciale che collega Sassoferrato a Fabriano per lavori sui due ponti. Lavori che dovrebbero iniziare verso il 15 di settembre e sono programmati per 7 mesi. Il che, di nuovo, rende la Pedemontana l’unica soluzione.

 

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Corriere Adriatico