Tranello dietro i pezzi di ricambio di auto d’epoca: truffatori presi

Tranello dietro i pezzi di ricambio di auto d’epoca: truffatori presi
FILOTTRANO - La truffa online si serve subito, ma i carabinieri riescono con rapide ed efficaci indagini, a identificare e denunciare i responsabili. La trappola è quella...

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FILOTTRANO - La truffa online si serve subito, ma i carabinieri riescono con rapide ed efficaci indagini, a identificare e denunciare i responsabili. La trappola è quella classica, la merce ambita (in questo caso pezzi di ricambio di auto d’epoca) messa su un sito di compravendite online (www.subito.it) a un prezzo vantaggiosissimo (600 euro), avuto il contatto con il cliente interessato si fa versare la somma su una Postepay e poi non si manda la corrispondente merce acquistata, rendendosi irreperibili. È accaduto a un uomo di 36 anni di Filottrano, che aveva manifestato interesse sul sito per dei pezzi di ricambio per auto d’epoca, messi all’asta online per 600 euro, somma non assicurata. Il giovane ha versato la somma sulla Postepay indicata, ma il venditore è sparito.


Il truffato ha quindi sporto denuncia il 4 febbraio scorso ai carabinieri della locale Stazione di Filottrano che, avviate le indagini del caso, sono riusciti a risalire ai truffatori, due pugliesi pregiudicati – M.P., 45 anni residente a Taranto, coniugato e F.F., 30 anni, nato a Taranto ma residente a Vicenza, celibe – entrambi nullafacenti e noti per reati specifici. I due sono stati denunciati per truffa in concorso. Le indagini dei militari hanno permesso di accertare che si tratta di due truffatori seriali, la cui identificazione è stata possibile grazie anche alla collaborazione dell’Ufficio Postale di Filottrano, ricostruendo il movimento del denaro spedito e incassato a Taranto, identificando il titolare della carta PostePay proprio in uno dei due pregiudicati residente a Taranto, consentendo di inserire i nominativi dei due pluripregiudicati seriali nel sistema ricerche delle forze di polizia in campo nazionale. I due sono stati denunciati a piede libero e in stato di irreperibilità. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico