Cadavere carbonizzato a Filottrano, Maurizio Bertini trovato dal nipote in un campo: resta aperta ogni ipotesi

I carabinieri sul luogo in cui è stato ritrovato il cadavere
FILOTTRANO - Orrore nelle campagne tra Filottrano e San Biagio: in un podere agricolo nei pressi di un’abitazione, in via Villa Santa Maria, ieri verso le 17 è stato...

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FILOTTRANO - Orrore nelle campagne tra Filottrano e San Biagio: in un podere agricolo nei pressi di un’abitazione, in via Villa Santa Maria, ieri verso le 17 è stato rinvenuto un cadavere semi carbonizzato. Il corpo era in una posizione strana: supino, con l’avambraccio destro sollevato, le gambe flesse.

 

Le fiamme l’avevano aggredito, risparmiando dalle ustioni solo le caviglie e i piedi. Inizialmente è serpeggiata l’ipotesi del giallo, addirittura di un omicidio. Ma i carabinieri sono cauti potrebbe trattarsi di una disgrazia. La vittima è Maurizio Bertini, 60enne, residente nell’abitazione alle spalle del podere dove è stato trovato cadavere. L’uomo, celibe, non stava lavorando. Abitava al primo piano della casetta isolata a due piani, dove vivono anche il fratello insieme alla moglie e al figlio 20enne. È stato proprio il ragazzo a effettuare la macabra scoperta. Lo zio mancava da casa fin dal mattino, il nipote se n’era accorto per via della stufa rimasta stranamente spenta. Sebbene non fosse in casa, il cancello era chiuso. 


Il giovane si è preoccupato, insieme alla madre è andato a cercarlo e solo spingendosi verso il campo, coltivato a sterpaglie, ha visto il corpo riverso, in bilico su un piccolo fossato. Inutile ogni tentativo di soccorso da parte dei sanitari dell’automedica del 118 di Jesi e della Potes di Filottrano: il decesso sarebbe avvenuto alcune ore prima del ritrovamento. Le cause non sono chiare, per questo i carabinieri del Norm di Osimo e i militari di Filottrano non escludono alcuna pista. La più accreditata sembra quella della disgrazia: forse l’uomo ha avuto un malore mentre bruciava delle sterpaglie, anche perché assumeva dei farmaci. Ma si sta anche scandagliando la pista del gesto volontario. Alcuni parenti hanno riferito di aver sentito fin dal mattino un acre odore. Ora si attende l’autopsia. 

 

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Corriere Adriatico