FILOTTRANO - Rischiava l’ergastolo, come chiesto dal pm, se l’è “cavata” con 28 anni di reclusione. È questa la pena che la Corte...
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Rammarico per la difesa, rappresentata dal legale Fabrizio Belfiore: «Speravamo nell’assoluzione. Evidentemente, il collegio non ha ritenuto prendere in considerazione i dubbi espressi sull’intera vicenda», ha detto al termine dell’udienza. Le motivazioni si potranno leggere tra 60 giorni. Poi, di sicuro, ci sarà il ricorso in appello, come per la sentenza d’ergastolo emessa a marzo dai giudici maceratesi. Per questo processo Lombardi ha dovuto difendersi dall’accusa di omicidio volontario, commesso ai danni di Valentini, il 47enne gambizzato durante l’assalto al locale e morto nel dicembre 2011 a causa – secondo la magistratura – delle complicazioni legate alle ferite d’arma da fuoco riportate.
Lo scenario: una rapina finita male, commessa con la pistola - Walther calibro 9x21 – di proprietà dello stesso bodyguard, spostato nel carcere di Marino del Tronto dopo l’inagibilità di Camerino dovuta al sisma. In una precedente udienza, era stato un avventore del bar, presente durante l’assalto del rapinatore a cercare di ricostruire i fatti. Il blitz del criminale all’interno del bar era avvenuto attorno alle 20. «Una persona robusta, molto alta, con il cappuccio calato in viso ha prima esploso un colpo intimidatorio, poi ci ha chiuso in una stanza», aveva detto davanti alla Corte. Dopo quel frangente, il rapinatore avrebbe iniziato a spintonare Valentini per ottenere l’incasso. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico