FILOTTRANO - Continua nelle aule di tribunale la battaglia contro l’autovelox di via dell’Industria, che da giugno a settembre 2016 ha messo a segno 18.300 multe. Il...
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«Non sono state ancora rese note le motivazioni - spiega il portavoce del Comitato, Giovanni Strologo - ma il giudice ritiene, così come sostenuto dal nostro legale, che il Comune era tenuto al rispetto della distanza di un chilometro dal segnale che impone il limite di velocità e, pertanto, chi proveniva da Filottrano verso Jesi non poteva essere sanzionato. Infatti il segnale della velocità è posto a meno di un chilometro dal velox». Strologo va oltre: «Il giudice però sembrerebbe, invece, aver accolto la tesi del Comune secondo cui via Cesarina - strada che interseca via dell’Industria a meno di un chilometro dal segnale del velox - è una strada privata quindi non soggetta all’obbligo di ripetere la segnaletica. Pertanto, la sentenza dei giudici di pace - secondo i quali in quella strada, a uso pubblico, vi sarebbe dovuto essere un altro cartello per segnalare l’autovelox - viene riformata. E il chilometro della segnaletica è stato rispettato. Quindi, le multe sono legittime e debbono essere pagate». Pertanto, dalla sentenza d’appello pronunciata qualche giorno fa, il Comune di Filottrano avrebbe ragione a metà. Ma siamo all’inizio. Restano circa altre 200 cause da discutere, altri giudici dovranno pronunciarsi. «Ora però - insiste Strologo - è legittimo domandarsi, se tutti quei cittadini che da Filottrano si sono diretti a Jesi e sono incappati nelle multe pagandole, molti dei quali hanno anche perso i punti sulla patente, verranno ora rimborsati dal Comune? E come potranno recuperare i punti della patente, persi indebitamente? Cosa sentenzieranno gli altri quattro giudici ai quali sono state affidate le altre 200 cause, le cui udienze si terranno nelle prossime settimane?».
Strologo si interroga pensando anche al grave esborso di soldi sia dei cittadini sia del Comune. «Non si poteva trovare una soluzione di conciliazione, anziché costringere i cittadini a rivolgersi a un avvocato per vedere tutelati i propri diritti contro l’installazione di un velox deciso dal sindaco e dalla giunta, ma giudicata illegittima dalla polizia stradale, dalla relazione del Ctu e dai tre giudici di pace e oggi anche da un giudice d’appello?». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico