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FILOTTRANO - Ha colpito con un coltello da cucina, più volte e con ferocia, la giovane avvocatessa che si occupava di lui come amministratrice di sostegno ferendola al collo, alla schiena, al torace. Per miracolo non l’ha uccisa. Ma solo giovedì in serata, Doriano Trillini, 60 anni sembra essersi reso conto di ciò che aveva fatto. Dopo l’arresto da parte dei carabinieri della Compagnia di Osimo, ha avuto un malore ed è stato accompagnato al pronto soccorso di Jesi.
Dimesso in serata è stato trasferito nelle camere di sicurezza della caserma di Osimo. Ma sembra che all’ospedale Trillini abbia avuto un lampo di lucidità, realizzando il gesto efferato compiuto nei confronti dell’avvocatessa.
Il trasporto a Torrette
In nottata l’uomo ha accusato un altro malore più grave, tanto che le funzioni vitali sembravano alterate e si è temuto per la sua vita.
Migliorano, per fortuna, le condizioni dell’avvocatessa Federica Maccioni, 34 anni di Macerata, colpita con cinque fendenti che le hanno procurato ferite su tutto il corpo, la più preoccupante delle quali a un polmone. Nella serata di giovedì era stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Si sta riprendendo anche se per cancellare lo choc e la paura provati servirà ancora del tempo. E’ ricoverata nel reparto di Chirurgia dell’ospedale Carlo Urbani di Jesi, supportata dall’amore dei familiari e la solidarietà dei colleghi che ieri le hanno fatto visita. «Solidarietà alla collega Federica Maccioni che cercava di adempiere con puntualità, precisione, partecipazione, passione ed entusiasmo il suo compito di amministratore di sostegno – fa sapere la presidente della Camera penale di Ancona Francesca Petruzzo - un ruolo particolarmente delicato per via del contatto con persone in difficoltà, a volte sole, e dalla necessità di intercedere con varie istituzioni in particolare quelle sanitarie».
Oltre all’avvocato Petruzzo, le hanno fatto visita in ospedale anche il presidente dell’Ordine degli avvocati di Ancona Gianni Marasca, la presidente del Tribunale Edi Ragaglia e la presidente della sezione civile del Tribunale di Ancona Silvia Corinaldesi. Tagliente il presidente dell’Ordine degli avvocati Gianni Marasca: «Il grave episodio ci dà l’occasione per rimarcare la solitudine con cui l’avvocato è spesso chiamato a svolgere importanti ruoli pubblici che potrebbero essere assolti dalle istituzioni territoriali assumendosi ruoli non propri con grande difficoltà e poco riconoscimento». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico