Palazzo viola nel degrado: festini dei teppisti e clochard: commercianti esasperati. «Siamo costretti a chiuderci dentro»

Palazzo viola nel degrado: festini dei teppisti e clochard: commercianti esasperati. «Siamo costretti a chiuderci dentro»
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ANCONA Il grande oblò sfondato a calci, i muri in cartongesso presi a pugni, gli strati di materiale isolante strappati dalle pareti e sparsi sul pavimento. Era successo in un ex ufficio sfitto del palazzo viola. Ultimo di una serie di atti vandalici che avevano colpito il complesso commerciale di Torrette. Poi erano arrivate le telecamere. E questo sembrava aver messo un freno ai raid di teppistelli annoiati, che per passare il tempo facevano danni alle proprietà altrui.

 

Ma ora i barbari sono tornati. Il pannello di legno messo davanti all’oblò per impedire l’accesso al locale è stato in parte divelto e nuovi danni sono stati arrecati. Sulla terrazza verso l’ospedale due bottiglie di birra sono spia di un festino alcolico. E scritte sopra le scritte, di cui il palazzo viola è tappezzato. E sporcizia sui corridoi, che nei weekend, quando la signora delle pulizie non passa, rimane fino al lunedì. Un degrado senza fine. «Il problema è insito nella struttura – sostiene Leopoldo Guidi della Fials, che ha la sede provinciale nel palazzo -. È il progetto di base che è sbagliato. Con tutti questi angoli morti e vicoletti è facile nascondersi e compiere atti incivili lontano da occhi indiscreti. Per fortuna adesso hanno messo le telecamere. Speriamo che funzionino». Per un po’ certi episodi spiacevoli non si sono più ripetuti.

La recrudescenza

«Ultimamente la situazione sembrava leggermente migliorata – afferma Tiziana Trozzi, titolare della parrucchieria Il bello dei capelli, cui un paio di anni fa qualche giovinastro aveva frantumato la vetrina -, non so se per merito delle telecamere o dell’apertura del centro giovanile, che tiene occupati i ragazzi quando non vanno a scuola. Però il degrado continua ad esserci». A impensierire chi ha un’attività sono i senza dimora. «Adesso c’è una signora che gira bivaccando qua e là – riferisce Francesca Durazzi della ludoteca – baby parking Il paese dei balocchi -, ma è d’estate che la situazione precipita. Ho trovato clochard che dormivano davanti alla mia vetrina. Da allora mi chiudo sempre dentro, anche perché lavoro coi bambini. E non è una sensazione piacevole». Ma il posto prediletto dai senza tetto è la piazzetta sottostante, un non luogo abbandonato a se stesso, tra erba alta, panchine imbrattate e una totale mancanza di iniziative. «Una volta qui si organizzavano delle feste di quartiere, c’era il mercato – ricorda Trozzi -, poi non si è fatto più nulla. Sarebbe bello riavere qualche manifestazione. Così vuota la piazza non ha senso. Tanto vale farci un parcheggio».

 

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Corriere Adriatico