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ANCONA Violenti e impuniti. Identificati quattro del gruppo di ragazzi che venerdì scorso ha scatenato il panico da Rosa. Ma ad oggi, ancora, non c’è nessun denunciato. Tra l’altro: «Siamo minorenni, non possono farci nulla». Era questo il refrain che i picchiatori di strada ripetevano come un mantra, colpendo alla cieca chiunque gli si fosse parato sotto. «Altro che minorenni - commenta Flavio Zoppi, titolare del bar Alla Bottega del Caffè in corso Mazzini -, pene certe e rapide ci vorrebbero. Non è possibile andare a lavorare con la paura di essere assaliti». Ne sa qualcosa Anna Baroni, responsabile del Chiosco da Morena, accanto alle 13 Cannelle. «Siamo rimaste impietrite a guardare la scena - racconta -. Io le mie due collaboratrici eravamo terrorizzate da tanta violenza. Mai vista da queste parti una cosa del genere».
Lo choc
Il gruppo di giovani delinquenti, durante la vampata di violenza del tutto gratuita, ha cominciato a scaraventare in aria sedie e tavolini presi dal dehors del bar ristorante Rosa. «Se avessero preso le nostre sedie, che sono in ferro - continua la responsabile del Chiosco - ci sarebbe sicuramente scappato il morto».
La preoccupazione
Quello che preoccupa, appunto, è l’effetto emulazione. Uno degli aggressori filmava tutto con un cellulare probabilmente per far poi girare il video o postarlo sui social come fosse un trofeo. Una testimonianza di chissà quale forza. Ma soprattutto la prova di quanto sbandierato durante la follia: «Siamo minorenni, non possono farci nulla». «I miei dipendenti, soprattutto le ragazze, si sentono insicure - continua Zannini -. Il nostro lavoro, che amiamo, termina molto tardi la sera. Non possiamo sentirci in pericolo sul posto di lavoro». «Più controlli non farebbe male» ribadisce Anna Baroni. «Le pattuglie si vedono già - continua Zoppi -, ma rafforzare la presenza non è sbagliato. Questi fenomeni vanno spenti sul nascere, altrimenti si va alla deriva». Gli identificati sono tutti stranieri, immigrati di seconda generazione. Atteggiamento da bulli, vestiti da trappers. In una parola: i maranza. Così viene definita questa nuova generazione di arroganti e violenti. Nelle grandi città è da tempo una triste realtà. Ora gli emuli arrivano anche in provincia.
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