FALCONARA - La bruciatura lasciata dalla sigaretta che le ha spento sul dorso della mano per lei era l’ennesima cicatrice lasciata dallo stalker, aggiunta alle mille che le...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’odissea per lei è durata fino a ieri pomeriggio, l’ultimo capitolo dell’ennesima storia di una relazione sentimentale virata nell’abisso di una persecuzione. Una pattuglia della tenenza dei carabinieri di Falconara, dopo una segnalazione arrivata al servizio “112”, è intervenuta in una paninoteca nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Falconara. Nel locale c’era l’anconetana di circa 40 anni, che si è sfogata, liberandosi dagli spettri della paura che da troppo tempo le svolazzavano nel cuore fino a soffocarla. Ai militari ha parlato del pressing dello stalker, un tunisino al quale era stata legata più di un anno fa e che mai aveva accettato la fine della liaison. Il magrebino nell’aprile scorso, era già stato colpito da ammonimento del Questore con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da lei. Ma la sua ossessione era più forte di qualsiasi ordine.
E ha continuato a farle sentire il fiato sul collo, fino a togliere il respiro: è riuscito a isolarla da ogni tipo di relazione affettiva, rimarcandone il possesso con gesti brutali ed intimidatori: fino a spingere una cicca di sigaretta sul dorso della mano per legarla per sempre a lui. I carabinieri lo hanno preso in flagranza e lo hanno arrestato per atti persecutori, delitto più comunemente conosciuto come “stalking”. Come un invasato il tunisino continuava a minacciare, anche davanti alle divise, aggravando ulteriormente la sua posizione. Forse il carcere gli servirà a rinsavire, impresa finora che non è riuscita a nessuno. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico