FALCONARA - Alcuni ricorsi respinti, altri accolti. È terminata in maniera controversa la seconda tranche di udienze legate alle multe dell’autovelox dei...
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Sono stati accolti 13 ricorsi portati sul tavolo di due differenti giudici di pace, Eliana Parlato e Lorena Volpone. Sei sono stati respinti, con esito favorevole per il Comune di Falconara, rappresentato dall’avvocato Fabio Piccioni. Altri cinque automobilisti, invece, hanno rinunciato alla causa. In questo ultimo caso, il giudice ha rinviato l’udienza, in attesa che gli automobilisti dimostrino di aver pagato la sanzione. Per le 13 cause vinte sono state annullate le multe, tutte emesse tra il 20 luglio e la data di spegnimento del velox per aver superato i 70 km/h. Undici automobilisti erano rappresentati dall’avvocato Donatella Baleani, uno dal legale Francesco Rubini, un altro ancora non aveva un difensore e ha sostenuto da solo le sue rimostranze. In sostanza, i legali hanno sostenuto la tesi del mancato rispetto della norma che impone la distanza minima di un chilometro tra il cartello che segnala il limite di velocità e il punto dove si trova il velox. Per le motivazioni delle sentenze bisognerà attendere qualche giorno. Sono state invece depositate quelle relative ai verdetti emessi lo scorso dicembre. Erano stati accolti i ricorsi presentati dagli automobilisti che avevano imboccato la Variante dallo svincolo di Case Unrra sulla base di una recente sentenza della Cassazione: «Il giudice ha motivato l’annullamento della sanzione – ha fatto sapere il Comune di Falconara - con il mancato rispetto della distanza di un chilometro tra il segnale del limite di velocità (che è di 70 chilometri orari) e l’autovelox».
Nei prossimi mesi, la Cassazione «dovrà tornare sulla questione, sollevata per casi analoghi. In particolare il dubbio riguarda la distanza tra segnaletica e autovelox nel caso in cui gli automobilisti provengano da una strada in cui vige un limite di velocità inferiore. La decisione della Suprema Corte potrebbe ribaltare quelle sinora prese dal giudice di pace». Per questo l’amministrazione comunale sta valutando di impugnare le sentenze sfavorevoli all’ente. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico