Scoppia un focolaio alla materna Rodari, la scuola chiude. Il sindaco: «Variante inglese tra i più piccoli»

Chiude la scuola materna Rodari a Falconara
FALCONARA - È allarme per la crescita del numero dei contagi a Falconara: sono 173 i residenti risultati positivi al virus, mentre sono 525 le persone in quarantena....

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FALCONARA - È allarme per la crescita del numero dei contagi a Falconara: sono 173 i residenti risultati positivi al virus, mentre sono 525 le persone in quarantena. Un trend che si riflette anche sulla popolazione scolastica, tanto che ieri è entrata in quarantena un’altra sezione composta da 23 bambini della scuola materna Rodari che si aggiunge a quella già in isolamento, sempre con 23 iscritti, portando il rapporto tra i bambini in quarantena e il totale degli iscritti a un livello superiore al 20%. 

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L’isolamento precauzionale è scattato per la positività di quattro iscritti, tre in una classe e uno nella classe in isolamento da oggi. E’ stato quindi necessario disporre la sospensione della didattica in presenza all’interno del plesso, a partire da oggi e fino all’8 marzo compreso. Il provvedimento firmato dal sindaco Stefania Signorini segue quello adottato venerdì per la Moro, dove è stata sospesa la didattica in presenza fino al 5 marzo compreso. Il morale si solleva, invece, pensando alle strutture sanitarie e residenziali di Falconara.

Al Bignamini superata l’emergenza: dopo il trasferimento di 11 utenti in strutture Covid, non sono stati segnalati ulteriori positivi, mentre tra il personale sono circa venti gli operatori in quarantena. Nessun contagio si registra tra operatori e ospiti delle altre strutture: il Visintini, il Gerundini, il Centro diurno Sì e la struttura residenziale. «La presenza della variante inglese – dice il sindaco Stefania Signorini – sta rendendo più preoccupante la situazione dei contagi anche nelle scuole, perché si diffonde più velocemente e colpisce le fasce d’età più basse. Bambini e ragazzi sono spesso asintomatici e questo favorisce la circolazione del virus». 


«Nelle ultime settimane l’Asur ha impegnato buona parte delle risorse umane nella somministrazione dei vaccini e ciò più lungo l’iter per il tracciamento. Per questo il comitato scientifico coordinato dal direttore generale dell’Asur, Nadia Storti, ha posto come indicatore, per valutare la chiusura dei plessi, il rapporto del 20% tra studenti in quarantena e totale degli iscritti. E’ importante - ricorda il sindaco - intervenire in maniera incisiva per arginare il contagio, anche se questo comporta sacrifici come la chiusura delle scuole. Raccomando a tutti di essere responsabili, di evitare i contatti, gli assembramenti. Non possiamo gravare ulteriormente sulle strutture sanitarie che in breve tempo potrebbero dover affrontare situazioni di grande difficoltà». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico