FALCONARA - Un mettersi insieme per continuare a volare. Insieme, come Comitato per lo sviluppo dell’aeroporto delle Marche. Insieme, magari aggregando società di...
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Così Menotti si presenta in pista con un antidoto a «un decennio di crisi di mercato e gestioni allegre, di enormi difficoltà economiche e finanziarie». La ricetta del Comitato - mutuata dal Piano Nazionale aeroporti del ministero Infrastrutture e Trasporti, che sollecita l’aggregazione di società di gestione aeroportuali - parte da un assunto: «Si devono superare i campanilismi e trasformare i concorrenti in possibili ancore di salvezza e sviluppo, per evitare ingloriose chiusure».
Allora l’ipotesi, «che è stata avvallata nel 2014 dalla nota società di consulenza aziendale Kpmg, con uno studio che invita i piccoli aeroporti ad aggregarsi, pena il default entro cinque anni». Menotti aggiunge peso alla proposta di fare sintesi: «Il ministero ha allo studio un decreto per favorire e agevolare una rete fra gestori». Un passaggio, questo, che rafforza la convinzione del Comitato: «Riteniamo che questo sia il percorso da seguire: l’aggregazione di più società di gestione partendo dalla programmazione oraria con gli aeroporti vicini, quali Pescara, Rimini e non ultima Perugia a soli 50 minuti di auto, fino alla possibile fusione societaria». Insieme, rimarca il Comitato che si mette a «disposizione di quanti vorranno sostenere il progetto o fare altre proposte, che possano offrire almeno una alternativa a una modalità che finora non ha fatto altro che accelerare la discesa verso il baratro del fallimento della società Aerdorica».
Perché nonostante «la situazione sia nota da almeno il 2010, in concreto crediamo si sia visto poco». L’unica proposta conosciuta - concludono al Comitato - «è la ventilata vendita di quote azionarie: sinora a fantomatiche società con piani di sviluppo irrealizzabili». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico