Spedizione punitiva in centro per un pacchetto di sigarette

Spedizione punitiva in centro per un pacchetto di sigarette
FALCONARA - Lo pestano a sangue per un pacchetto di sigarette. Finiscono in manette due tunisini. Nigeriano di 32 anni finisce in ospedale. È accaduto giovedì alle...

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FALCONARA - Lo pestano a sangue per un pacchetto di sigarette. Finiscono in manette due tunisini. Nigeriano di 32 anni finisce in ospedale. È accaduto giovedì alle 22 in via Flaminia, all’interno del Lahore kebab. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Tenenza locale e della Compagnia Ancona e la Croce Gialla locale. Quattro tunisini e il 32enne (J. I., le sue iniziali) si trovavano all’interno del locale, quando a un tratto il gruppetto di tunisini ha iniziato a inscenare una lite contro il nigeriano. Al centro della disputa un pacchetto di sigarette.


La sera prima i cinque ragazzi si erano già visti e il 32enne (a detta di quanto riportato da due dei tunisini arrestati) gli aveva rubato un pacchetto di sigarette. Così giovedì sera i quattro lo rivolevano indietro, a tutti i costi. E, se fosse servito, avrebbero usato anche la forza. Il nigeriano, alla richiesta dei quattro magrebini, si è rifiutato. E, proprio a seguito di quel diniego, il gruppetto si è scaraventato contro di lui. Una telecamera, all’interno del locale, ha ripreso tutta la scena.

Dai filmati sembra che i tunisini abbiano preso a calci e pugni in faccia il nigeriano, scaraventandosi contro di lui anche con bottigliate. Il titolare del Kebab ha allertato le forze dell’ordine. Una telefonata che ha messo in fuga, in un primo momento, gli assalitori. All’arrivo dei militari dell’Arma e dei militi della Croce Gialla, l’aggredito era cosciente. Il 32enne ha riportato un taglio vicino all’occhio, il labbro spaccato, un colpo alla base posteriore del cranio. È stato trasportato al Pronto soccorso di Torrette. Proprio mentre Nel frattempo che i carabinieri svolgevano le indagini, due degli assalitori sono tornati dove avevano scatenato l’aggressione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico