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FALCONARA - Due donne malate di Covid, madre e figlia di 100 e 81 anni, isolate e chiuse dentro casa per un mese in quarantena senza che nessuno, tranne una dottoressa dell’Usca di Chiaravalle con le sembianze di un angelo, le abbia aiutate.
È la storia drammatica, ma a lieto fine, della centenaria Gianna Francaviglia e di sua figlia Giusy. A raccontare la vicenda è Simona, nipote di Gianna e figlia di Giusy, che non nasconde la sua rabbia. «Mia nonna Gianna ha compiuto 100 anni nel settembre 2020, ha due figlie, Giusy e Antonietta, altri due nipoti oltre me, Paolo e Laura e i pronipoti Lorenzo e Gabriele. È una donna forte e dal carattere splendido che non è stato scalfito dall’intervento di colonstomia subito nel 1997.
I 5 componenti della famiglia erano positivi al Covid ed ognuno era costretto in isolamento a casa propria: le due donne anziane da sole nella loro abitazione e gli altri congiunti nella loro. «Abbiamo iniziato a chiamare medici, assistenti sociali, operatori dell’assistenza pubblica e privata ma nessuno ha fatto nulla. Mia nonna e mia madre sono rimaste isolate in casa per quasi un mese e tutti avevano paura ad andarle ad aiutare: non abbiamo trovato neppure infermieri a pagamento».
Fortunatamente è arrivata la dott. Giulia Mancioli che ha preso a cuore la questione. «Ha visitato più volte mia nonna, l’ha aiutata a cambiarsi e a lavarsi, le ha prescritto antibiotici e l’ha curata mentre gli infermieri che hanno applicato la flebo a mia nonna non sono più andati a cambiare la fiala, affidando il compito a mia madre che ha 81 anni. Una vergogna. Bisogna ringraziare, oltre alla dott. Mancioli, i volontari dell’associazione My Fido che si recavano a casa di mia nonna tre volte la settimana per far uscire il cane e andavano anche a far spesa per le due donne anziane. Per non parlare di chi è addetto alla raccolta dei rifiuti che non si è presentato per 15 giorni tanto che avevano accumulato una montagna di immondizia sul balcone».
Le cure hanno avuto effetto: bisnonna Gianna e nonna Giusy hanno vinto il Covid ma non può finire a tarallucci e vino. «L’isolamento è duro per tutti ma diventa un macigno per una donna di 81 anni che deve accudire la madre di 100 e nel momento del bisogno non si trova nessuno ad aiutarle, solo un angelo di nome Giulia che di mestiere fa il medico».
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Corriere Adriatico