FALCONARA - L’ha colpita con un pugno in faccia, senza motivo, mandandola all’ospedale. Anzi, un “motivo” - nulla che potesse giustificare una simile...
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Il caos è scoppiato attorno alle 18,30 in riva al mare, tra lo chalet Caracas e la spiaggia libera, sotto gli occhi increduli di vari testimoni. Simone Vannini, titolare dello stabilimento, è stato tra i primi a soccorrere la donna. «L’abbiamo sentita urlare, ci siamo avvicinati, aveva il naso rotto. Lui era appena scappato: ha rischiato di essere linciato da un gruppo di ragazzi che ha assistito alla scena - racconta -. A terra è stato trovato un suo documento: lo conosciamo, crediamo che sia lo stesso ragazzo che tempo fa ha intagliato con delle scritte le nostre cabine di legno». Forse era alterato quando, secondo la ricostruzione dei carabinieri di Falconara, guidati dal comandante Michele Ognissanti, avrebbe scaraventato un bicchiere di vetro sulla spiaggia, rischiando di colpire la 32enne. «Ma cosa fai?» l’ha rimproverato lei, spaventata: lì vicino, c’erano bambini che giocavano. Il giovane, residente in città, invece di scusarsi le si è avvicinato con fare minaccioso e di punto in bianco le ha sferrato un pugno, colpendola in pieno volto.
La poveretta è stramazzata al suolo e prima che gli altri bagnanti potessero rendersi conto della situazione, il tizio se l’è data a gambe. Sono stati attivati i soccorsi, in spiaggia è arrivato un mezzo del 118 insieme a una pattuglia dei carabinieri che hanno ascoltato la vittima - portata a Torrette per accertamenti - e i testimoni. Grazie al documento perso nella fuga, poco dopo si sono presentati a casa dell’aggressore per identificarlo e redarguirlo, in attesa di una possibile denuncia di parte. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico